di:
Gabriele Taddei
La precocità degli sviluppi signorili di Ferrara si manifesta fin dalle contese che, a cavaliere del XIII secolo, opposero Azzo VI d’Este a Salinguerra Torelli. I due si disputarono un personale primato sulla città attraverso il conseguimento continuativo e reiterato delle tradizionali magistrature comunali. E’ probabile che già nel quadro di queste prime esperienze di potere, gli Este elaborassero forme di dominio caratterizzate dal ricorso a strumenti tipicamente feudali: il consenso alla causa famigliare fu infatti ricercato «confiscando terre agli avversari e ridistribuendole poi attraverso infeudazioni tra i nobili fedeli e tra coloro che, pur solidarizzando precedentemente con Salinguerra, erano disponibili ad abbandonarne le fila» (Dean, 1988).
Una più univoca affermazione della famiglia si realizzò però solo a partire dal quarto decennio del Duecento: nel quadro delle complesse dispute che opponevano lo schieramento filoimperiale alla lega lombarda, Azzo VII, appoggiato da veneziani, bolognesi, padovani e mantovani, riuscì a prevalere in modo netto sul Torelli, a sua volta alleato dei veronesi e di Ezzelino da Romano. La cattura di Salinguerra, nel 1240, segnò l’avvio di un dominio estense che, pur manifestando in futuro alcune brevi parentesi, risulterà di fatto definitivo. Nondimeno una signoria formalizzata si stabilirà solo dopo la morte di Azzo, allorché suo nipote Obizzo II verrà riconosciuto da un’assemblea pubblica gubernator et rector et generalis et perpetuus dominus Ferrariae. Tale elezione, per quanto a lungo preparata dal dominio informale di Azzo, rappresenta il primo trasferimento di potere dalla connotazione indiscutibilmente signorile nell’Italia centrosettentrionale (Bertolini, 1993). Pur mantenendo in vita, scrupolosamente, buona parte delle principali istituzioni comunali, il nuovo regime si adoperò a ridurne l’effettiva operatività fino alla promulgazione di statuti che svuotarono di significato gli organi politici cittadini.
Due tappe che segnarono un ulteriore irrobustimento della posizione di Obizzo furono rappresentate dal riconoscimento del diritto di successione alle prerogative signorili di suo figlio Azzo VIII ed il conferimento, da parte di Urbano IV, del titolo di difensor Ecclesiae. L’ufficiale inserimento di Ferrara nel Patrimonio di San Pietro avrà in effetti pesanti ripercussioni sul finire del primo decennio del Trecento quando tra Francesco di Obizzo II e Fresco di Azzo VII si verificarono pesanti dispute successorie. Fu allora che la sovranità sulla città venne assunta direttamente dal Pontefice che la esercitò per il tramite del nunzio apostolico Onofrio de Trebis.
La reintegrazione di quella che ormai può essere a ragione definita la dinastia estense avvenne comunque nel 1317 quando, a seguito di una rivolta cittadina contro il governo pontificio, Rinaldo II recuperò le tradizionali prerogative famigliari. Affiancatosi i suoi fratelli Obizzo III e Niccolò I ed i suoi cugini Azzo IX e Bertoldo, i cinque furono riconosciuti solidalmente dalle assemblee ferraresi domini civitatis sine aliqua contradictione. Durante la signoria di Obizzo III (che sopravvisse al fratello maggiore) vennero attuati cambiamenti istituzionali tali da dare avviò a forme di controllo politico sulla città del tutto nuove: l’istituzione di una cancelleria domini marchionis e di una camera preposta alla gestione degli affari finanziari principeschi furono altrettanti «precoci contributi allo stile del dispotismo quattrocentesco» (Gunderscheimer, 1973).
Ma al di là ed ancor più di questi presunti tratti di “modernità”, la saldezza del regime estense si fondò su mezzi di matrice chiaramente feudale: nel quadro di un principato ormai largamente dinastizzato ed allargatosi a comprendere anche le città ed i contadi di Modena e Reggio, Obizzo III ed i suoi successori attuarono infatti una politica che, entro Ferrara, faceva leva sulla «concessione del titolo di conte palatino ai nobili cittadini» e, nelle contrade di più recente acquisizione, «sulla distribuzione di terre […] attraverso rapporti feudali o semifeudali […]. La signora estense a Ferrara fu pertanto intimamente feudale essendo stata creata e mantenuta con mezzi feudali» (Dean, 1988).
Signori:
Azzo VI Este (1196-1212)
Aldobrandino di Azzo Este VI Este (1212-1215)
Salinguerra Torelli (1215-1240)
Azzo VII di Azzo VI d’ Este (o Azzolino o Azzo Novello) (1240-1264)
Obizzo II di Rinaldo d’Este (1264-1293)
Azzo VIII di Obizzo II (1293-1308)
Fresco di Azzo VIII (1308)
Onofrio de Trebis (1308-1312)
Roberto d’Angiò (1312-1317)
Rinaldo II di Aldobrandino II (1317-1335; coabitano con lui Obizzo III, Niccolò I, Azzo IX e Bertoldo)
Obizzo III di Aldobrandino II (1317-1352; dal 1317 al 1335 in posizione subalterna rispetto a Rinaldo II poi quale leader del consorzio signorile comprendente anche Niccolò I)
Niccolò I di Aldobrandino II (1317-1344; in posizione subalterna prima rispetto a Rinaldo II poi ad Obizzo III)
Azzo IX di Francesco (1317-1318; in posizione subalterna rispetto a Rinaldo )
Bertoldo di Francesco (1317-1343; in posizione subalterna prima rispetto a Rinaldo II poi ad Obizzo III)
Aldobrandino III di Obizzo III (1350-1361)
Niccolò II di Obizzo III (1361-1388)
Alberto V di Obizzo III (1388-1393)
Niccolò III di Alberto V (1393-1441)
Leonello di Niccolò III (1441-1450)
Famiglie:
P. Bertolini, Este, Obizzo (III)d’, (sub voce) in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 43, Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana, 1993; T. Dean, Este, Azzo d’ (Azzo Novello), (sub voce) in Ibid.; Id., Este Azzo (VIII) d’, in Ibid.; Id., Land and Power in Late Medieval Ferrara. The rule of the Este, 1350-1450, Cambridge, Cambridge University Press, 1988; Id., Lords, vassals and clients in Renaissance Ferrara, «English Historical Review», 100 (1985); Id., Este, Obizzo (II) d’, (sub voce) in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 43, Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana, 1993; W. L. Gundersheimer, Ferrara. The style of a Renaissance Despotism, Princeton, Princeton University Press, 1973; J.E. Law, Popular unrest in Ferrara in 1385, in The Renaissance in Ferrara and its European Horizons, Cardiff-Ravenna, Salmons and Moretti, 1984; A. Lazzeri, Origini della signoria estense a Ferrara, «Atti e Memorie della Deputazione di Storia Patria», n.s., X (1954); W. Montorsi, Considerazioni attorno al sorgere della signoria estense, «Atti e Memorie della Deputazione di Storia Patria per le antiche provincie modenesi», s. VIII, X (1959); Storia di Ferrara, coordinamento scientifico di A. Vasina, V, Il Basso medioevo XII-XIV, Deputazione Provinciale Ferrarese di Storia Patria-Istituto per la Storia di Ferrara Antonio Frizzi, ferrara, 1987; F. Valenti, Note storiche sulla cancelleria degli Estensi a Ferrara dale origini alla metà del secolo XVI, «Bullettino dell’Archivio Paleografico Italiano», n.s. 2-3 (1956-7).