di:
Piero Gualtieri
Il capostipite della famiglia è tale Guilliccione di Rustico, esponente di spicco della clientela dei conti Cadolingi (è stato uno degli esecutori testamentari dell’ultimo esponente della casata) che risulta attivo nei decenni a cavallo fra XI e XII secolo. La documentazione relativa alla sua discendenza diretta è oltremodo scarsa: i riferimenti disponibili testimoniano in ogni caso della tenuta sociale e politica del lignaggio, che ha saputo conservare la preminenza locale grazie anche ai legami col potente monastero vallombrosano di San Salvatore. Non a caso dunque, la famiglia compare ai primi del Duecento ai vertici delle nascenti istituzioni comunali (1202: Guidone di Guilliccione è uno dei primi consules fucecchiesi), e continuerà poi fino all’assoggettamento a Firenze a metà del secolo successivo a incarnare il vertice politico ed istituzionale del Comune di Fucecchio. Caratterizzati da una struttura familiare ampia, articolata in rami e discendenze spesso distinte ma unite da una comune coscienza di lignaggio, nel corso del XIII secolo i Della Volta attraversano i conflitti fra Papato e Impero (che insedia propri vicari a Fucecchio) e fra Lucca e Pisa (che cercano a più riprese di imporre il proprio controllo su tutto il territorio compreso fra Arno e Padule) senza vedere in alcun modo compromesse le proprio fortune.
In corrispondenza dell’ultimo quarto del secolo, e della definitiva espansione della sfera di influenza fiorentina nell’area del Valdarno inferiore, si opera un’importante cambiamento all’interno del lignaggio, che acquisisce una fisionomia familiare maggiormente definita (e ristretta) e una forma cognominale stabile, ma al tempo stesso si divide in due rami principali. Di questi, è il ramo di messer Forese di messer Roberto a imporsi sulla scena politica ed economica locale, confermando e rafforzando ulteriormente il ruolo fondamentale del lignaggio nella realtà fucecchiese. L’inizio del Trecento conosce quindi l’esplosione di un conflitto di fazione con i Simonetti (altra famiglia notabile di Fucecchio, peraltro forse già legata ai nostri da vincoli di parentela) che si intreccia gradualmente con l’affermazione del dominio signorile vero e proprio dei Della Volta. Le risorse politiche ed economiche del lignaggio (che nel corso degli anni ha contratto matrimoni con importanti stirpi magnatizie lucchesi e fiorentine) e la sua convinta e attiva adesione all’alleanza con Firenze (di cui ottengono la cittadinanza) si riveleranno in questo senso decisivi tanto per le sorti del conflitto con i Simonetti quanto per l’instaurazione della signoria, che si verrà concretizzando nel corso dei convulsi anni della guerra con Castruccio.
Il dominio dei Della Volta fu circoscritto al castello di Fucecchio e al territorio da esso dipendente.
La signoria dei Della Volta è signoria di tipo familiare. A fronte della presenza di alcuni personaggi (come messer Guidaccio di Raduccio) accreditati di ruolo e prestigio particolari in seno alla consorteria, le fonti sono concordi nel delineare il quadro di una dominazione condotta secondo logiche e dinamiche prettamente familiari.
L’utilizzo di fortificazioni o basi militari quale strumento di dominio fu di fatto nullo.
Il legame con i Cadolingi ebbe fondamentali ripercussioni anche sul piano economico: grazie all’inserimento nel circuito dei fideles comitali la famiglia consolidò e accrebbe il proprio patrimonio terriero. Nel corso del Duecento, tuttavia, i Della Volta, che pure conservarono sempre un’ingente base fondiaria, si accostarono con convinzione al mondo del credito, impegnandosi in attività di prestito usurario a livello locale; col progredire del Trecento, e con il perfezionamento delle alleanze matrimoniali con alcuni esponenti (magnatizi) del mondo economico fiorentino, essi allargarono quindi il proprio raggio d’azione, investendo capitali significativi nell’industria laniera della città del Giglio. Una voce estremamente significativa del bilancio familiare fu rappresentata, in ogni caso, dai prestiti concessi al Comune di Fucecchio, la cui forte esposizione nei confronti della famiglia costituì un ulteriore fondamentale elemento per l’affermazione signorile di questa.
La documentazione relativa alla signoria dei Della Volta è conservata per la maggior parte presso l’Archivio storico del Comune di Fucecchio. Numerosi riferimenti alle attività economiche della famiglia, così come alle vicende politiche della stessa e di Fucecchio, sono rintracciabili negli Archivi di Stato di Firenze, Lucca e Pisa.
Fonti: Lo statuto del Comune di Fucecchio (1307-1308), a cura di Giancarlo Carmignani, Fucecchio, Comune di Fucecchio, 1989; G. Villani, Nuova Cronica, a cura di G. Porta, Guanda, Parma, 1990-1991.
Studi: E. Lotti, Medioevo in un castello fiorentino, Fucecchio, 1980; A. Malvolti, Il “Popolo” di Fucecchio del 1281, «Erba d’Arno», 30, 1987, pp. 28-41; R. Pescaglini Monti, Un esempio di radicamento di esiliati politici a Pisa fra XIII e XIV secolo: i Visconti di Fucecchio, in Studi di storia pisana e toscana in onore del prof. Cinzio Violante, Pisa, Pacini, 1991, pp. 243-255; R. Pescaglini Monti, Le vicende politiche e istituzionali della Valdinievole tra il 1113 e il 1250, in Pescia e la Valdinievole nell’età dei Comuni, a cura di C. Violante e A. Spicciani, Pisa, ETS, 1995, pp. 57-85; A. Malvolti, Quelli della Volta. Famiglie e fazioni a Fucecchio nel Medioevo, Comune di Fucecchio – Edizioni dell’Erba, Fucecchio, 1998.