di:
Tomaso Perani
La famiglia Landi (o de Andito), è esponente della antica nobiltà fondiaria con legami vassallatici con il vescovo di Piacenza. Nonostante i cospicui beni detenuti nel contado, sia a titolo feudale sia allodiale, e l'appartenenza alla militia cittadina i Landi seppero stringere un'alleanza con il popolo piacentino. il rapporto venne interrotto quando le famiglie di milites filo-popolari iniziarono ad avvicinarsi alle posizioni di Federico II. Tuttavia in seguito alla svolta ghibellina del 1250 da parte del popolo piacentino i Landi poterono ritornare in città rafforzare il loro legame con i ceti mercantili e produttivi della città.
Fondamentali furono le basi che i Landi seppero conquistarsi nelle valli a nord di Piacenza e al confina con il pavese, come Zavattarello e Romagnese. Queste posizioni permisero a Ubertino Landi di condurre una lotta senzaquartiere al comune di Piacenza e vennero acquisite sfruttando le risorse prodotte dagli investimenti valle e dagli stretti rapporti con enti ecclesiastici, come il monastero di Bobbio.
La risorsa principale della famiglia fu l'immenso patrimonio fondiario. Sia Guglielmo Landi sia Ubertino seppero sfruttare il proprio ruolo all'interno del comune, di prestigio prima e di vero e proprio dominio poi, per accrescere le proprie fortune. Particolarmente redditizi si rivelarono essere gli investimenti nell'area pianeggiante del contado piacentino. Qui i Landi, grazie anche ai rapporti intessuti con altri comuni e soprattutto con Oberto Pelavicino, riuscirono ad ottenere anche diritti fiscali per lo sfruttamento delle acque del Po. Ciò permise di accumulare un grande patrimonio finanziario che la famiglia fece fruttare attraverso il prestito e attraverso investimenti fondiari nelle valli appenniniche, particolarmente importanti da un punto di vista strategico.
Fondo Landi. Archivio Doria Landi Pamphilj. Carteggio, a cura di R. Vignodelli Rubrichi, Parma 1974, ad ind.; Fondo della famiglia Landi. Archivio Doria Landi Pamphilj. Regesti delle pergamene, 865-1625, a cura di R. Vignodelli Rubrichi, Parma 1984, ad ind.
Studi sul Medioevo emiliano. Parma e Piacenza in età comunale, Bologna, 2009. P. Castignoli, Dalla podestaria perpetua di Oberto Pallavicino al governo dei mercanti, in Storia di Piacenza, II, Dal vescovo conte alla signoria (996-1313), Piacenza 1984, pp. 280-290, 295-299. Cfr. inoltre la voce Ubertino Landi di E. Angiolini sul DBI