Ottoni


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Origine e profilo sociale:

Gli Ottoni (la variante Attoni risulta fino a tutto il XIII secolo) sono una famiglia di antica origine comitale, capillarmente diffusa nei due versanti appenninici umbro e marchigiano, profondamente irradiata e divisa in numerosissimi rami. Fra XII e XIII secolo ebbe un ruolo fondamentale nella nascita e nello sviluppo del comune di Matelica. Si tratta di una delle rare famiglie presenti in posizione egemone in un centro delle Marche dall’età precomunale fino alla fine dell’Antico regime. Dalla fine del Duecento fino al 1576 (allorché Gregorio XIII pose Matelica sotto la diretta dipendenza della Santa sede) l’alleanza e l’obbedienza al papato fu un asse su cui si costruì l’autorità della famiglia sul centro marchigiano.



Espansione territoriale della dominazione e suo sviluppo cronologico:

L’area di influenza degli O. restò costantemente ancorata a Matelica e al suo ristretto contado urbano.



Modalit? delle successioni:

Le successioni al potere avvennero, dalla metà del Trecento in poi, in modo paterlineare; non mancano attestazioni di forme consortili di potere. Dopo l’uccisione di Burgaruccio nel 1324 (vedi scheda Burgaruccio Ottoni) gli O. seppero riacquistare in breve tempo la propria autorità su Matelica. Nel 1343 i nipoti di Burgaruccio, Corrado e Guido rientrarono a Matelica, appoggiati probabilmente dai da Varano e dai Cima di Cingoli, riuscendo a porre le basi per l’instaurazione di un solido e duraturo regime signorile. Il regime si basava sul monopolio della carica di Gonfaloniere, spettante per diritto ereditario ad un membro della famiglia O. Tale norma fu istituzionalizzata nello statuto del 1358, ove si prescrisse chiaramente che la carica dovesse essere affidata ad un discendente in linea maschile diretta del nobilis vir bone memorie Burgaruccio. Nei Precepta del 1371 il card. Anglic de Grimoard affermava che Matelica era governata da Francesco, figlio di Guido O., “quo titulo ipsum possidit nescio, credo quod permissive et per convenienciam”. La legittimazione avvenne con la concessione del vicariato da parte di Bonifacio IX nel febbraio 1394, concessa per dieci anni, poi riconfermata nel 1404. Non mancarono forme di gestione collettiva del potere: in una riformanza comunale del 23 settembre 1396 Guido, figlio di Francesco O., in qualità di Gonfaloniere, presiede le assemblee e prende decisioni di governo vice et nomine suorum fratrum. Diversamente da quanto accade per molte altre signorie marchigiane, non sono attestati dissidi per la successione e nella gestione del potere.

Castelli e basi militari nel contado:

Risorse e iniziative economiche:

Nel 1354 gli O., sostenitori militari del cardinale Albornoz, estorsero al comune di Matelica, con l’avallo del legato, l’usufrutto dei mulini di sua proprietà e si videro riconosciuto un risarcimento dei danni per la morte di Burgaruccio e Ranuccio da parte dei nemici della Chiesa. Nel 1357 Albornoz ratificò la decisione presa dal comune, cedendo peraltro agli O. alcuni diritti di pedaggio nominalmente spettanti al rettore papale.


Principali risorse documentarie:

Assai lacunosa sugli O la documentazione dell’archivio comunale di Matelica.


Bibliografia delle edizioni di fonti e degli studi:

Fonti: C. Acquacotta, Memorie di Matelica, Ancona 1838, pp. 120-27 e Id., Lapidi e documenti alle memorie di Matelica, Ancona 1839, docc. 111, 115, 117.

Studi: L. Passerini, Ottoni di Matelica, in P. Litta, Famiglie celebri italiane, Milano 1868 (con molte imprecisioni); G. Luzzatto, Gli statuti delle società del popolo di Matelica (1340), Senigallia, 1906; G. Luzzatto, Gli Statuti del Comune di S. Anatolia del 1324 e un frammento degli Statuti del Comune di Matelica del sec. XIV (1358?). Ancona 1909; L. Barbini, La signoria degli Ottoni, Matelica 1988.


Membri della famiglia:

Note eventuali: