Carlo, duca d’Orléans


di:
Estremi anagrafici:

1394-1465



Durata cronologica della dominazione:

Duca d'Orléans e signore di Asti dal 1407 alla morte (5 gen. 1465).



Espansione territoriale della dominazione:

La dominazione non subisce rilevanti variazioni rispetto al tempo di Valentina Visconti e di Luigi d'Orléans, genitori di C.: la "patria Astensis", come viene usualmente indicato nelle fonti l'intero territorio della contea, comprende secondo l'articolazione già in vigore nel periodo comunale la città di Asti, le ville "del distretto", le ville "del capitaneato" e i "feudi dei cittadini". Esterni all'astigiano ma parte integrante della contea sono gli importanti centri di Bra e Cherasco (che le fonti indicano talvolta come le alie terre), assimilabili al capitaneato per la soggezione diretta al governo ducale.

Origine e profilo della famiglia:

Gli Orléans sono un ramo cadetto della dinastia regnante francese. Capostipite è Ludovico duca d'Orléans, padre di C., che viene insignito del titolo da suo fratello, il re di Francia Carlo VI, nel 1392.


Titoli formali:

C. si intitola "duca d'Orléans e di Valois, conte di Blois e di Beaumont, signore di Coucy e di Asti" ("duc d'Orléans et de Valois, comte de Blois et de Beaumont, seigneur de Coucy et d'Ast").

Nel 1447 C., in quanto figlio di Valentina Visconti, avanza pretese sul ducato di Milano, spalleggiato dal re di Francia; pare che allora si intitoli "duca d'Orléans e di Milano".


Modalità di accesso al potere:

C. succede al padre Luigi d'Orléans, morto assassinato il 23 nov. 1407, all'età di 13 anni. Per il primo anno è reggente la madre Valentina Visconti, che muore il 4 dic. 1408. Il coinvolgimento di C. nella disfatta francese di Azincourt (25 ottobre 1415), e i successivi 25 anni di prigionia - trascorsi con il fratello minore Giovanni, conte d'Angoulême - in Inghilterra, fanno sì che la contea di Asti torni di fatto nelle mani di Filippo Maria Visconti. Il duca riceve la fedeltà della città il 3 ott. 1422 e la governa formalmente a nome degli "illustrissimorum nepotum nostrorum, carissimorum dominorum duci Aurelianensi et comite Angolesine", mentre gli astigiani si riferiscono a lui come governatore a nome del duca d'Orléans. Nonostante l'apparente rispetto delle forme il duca di Milano considera la contea parte dei suoi domini a pieno titolo, tant'è che pochi anni più tardi (28 mar. 1438) Asti viene costituita in dote alla figlia del duca, Bianca Maria, nel quadro degli accordi per il suo matrimonio con Francesco Sforza. Prima che il matrimonio venga celebrato Francesco Sforza nomina procuratori per prendere possesso della città di Asti (19 mag. 1438), e un mese dopo ne riceve il giuramento di fedeltà a nome di Filippo Maria Visconti. C. già dal feb. 1440, poche settimane dopo la sua liberazione, torna ad emanare atti in qualità di signore di Asti, ma per lo più questi si limitano a confermare le decisioni di Filippo Maria. Solo la morte del duca di Milano (13 ag. 1447) permette a C. di recuperare il pieno controllo della città: nello stesso giorno le truppe francesi rioccupano la città e Rainaldo di Dresnay, nunzio e ambasciatore del duca d'Orléans, subentra al governatore visconteo Tomasino de Tebaldis, ricevendo il giuramento di fedeltà dei "cives et nobiles feudatarii civitatis et patriae astensis", a nome del re di Francia (i cittadini astesi pongono tuttavia la condizione che l'atto abbia l'approvazione di C. "directi domini ipsius civitatis et patriae"). Pochi mesi dopo (26 ott. 1447) C. fa il suo ingresso in Asti, dove viene accolto da una delegazione del notabilato cittadino, e fino all'agosto 1448 appare impegnato in un viaggio di ricognizione dei suoi domini e nel porre le basi per il futuro reggimento della contea, che risentirà in modo evidente dell'influsso francese.


Legittimazioni:

dall'alto:

1413, sett. 18: l'imperatore Sigismondo investe C. della città e contado di Asti.

 

dal basso:

1422, ott. 3: giuramento di fedeltà della città di Asti nelle mani di Filippo Maria Visconti quale governatore a nome di C.

1438, giu. 13: giuramento di fedeltà della città di Asti nelle mani di Francesco Sforza, genero di Filippo Maria Visconti, in qualità di governatore della città per conto di C.

1447, nov. 10: giuramento di fedeltà della città di Asti nelle mani di C.


Caratteristiche del sistema di governo:

Un forte elemento di continuità nelle modalità di governo durante la dominazione francese fu garantito dal governatore Rainaldo di Dresnay, che mantiene il suo incarico per quasi trent'anni. C. gli affianca un Consiglio segreto ducale, che costituisce il principale organo di governo con competenze militari, giuridiche, fiscali e cancelleresche. Anche qui compare la "sapiente miscela di funzionari francesi e di elementi locali" - generalmente con una netta preponderanza di questi ultimi - che costituisce un tratto costante del sistema amministrativo instaurato da C. e un valido strumento per il mantenimento del consenso. Ad Asti continuano a operare, seppure con autonomia limitata, sia il consiglio comunale sia la sua versione più ristretta, il Consiglio dei Sapienti (formato da dodici consiglieri, sei de hospicio e sei de populo, e presieduto da uno o due sindaci). Scarse le competenze degli organi comunali in materia economica e fiscale, dal momento che già da tempo le entrate quali i pedaggi sulle mercanzie e le gabelle del sale e del vino erano diventate di pertinenza signorile (anche sotto C. continua la prassi di darle in appalto, solitamente a esponenti delle principali famiglie cittadine in grado di anticiparne l'importo).


Sistemi di alleanza:

Liberato dalla prigionia in Inghilterra grazie all'intervento di Filippo duca di Borgogna (1440), C. cerca di riprendere il controllo della città di Asti, che da quasi vent'anni era di fatto nelle mani di Filippo Maria Visconti. Ad onta delle pubbliche dichiarazioni di disponibilità e delle felicitazioni dimostrate per la liberazione dell'"Illustris nepotis nostri carissimi", è evidente che Filippo Maria non ha alcuna intenzione di rinunciare alla contea, e C. è costretto a cercare le legittimazioni necessarie per le sue rivendicazioni. Nel 1444 chiede senza ottenerla conferma dei propri diritti sull'astigiano all'imperatore Federico III, mentre nel recupero di Asti si rivela decisivo il supporto del re di Francia Carlo VII, grazie al quale il duca può nel 1447 fare il suo ingresso in città. Contemporaneamente, morto Filippo Maria Visconti, si apriva la questione della successione al ducato di Milano su cui anche C., in quanto figlio di Valentina Visconti - poteva vantare dei diritti. A tale scopo il duca inviò a Milano (nov. o dic. 1448) una delegazione composta per lo più dal ceto dirigente astese, che però non ottine alcun risultato. C., che in questo periodo si intitola anche "duca di Milano", fa un ulteriore tentativo, anch'esso fallito, alleandosi  con il marchese di Monferrato Giovanni IV Paleologo (15 dic. 1447), ma già il 10 ag. 1448 il duca riparte per la Francia. Nel novembre del 1450 si diffonde la voce che Francesco Sforza, ormai duca di Milano, abbia intenzione di occupare Asti, ma sollecitato al riguardo sia da parte del governatore della città Dresnay, che dal re di Francia, dichiara del tutto infondati quel "certo suspecto et umbreza che noy habiamo opinione di far contro le cose d'Aste".

Matrimoni. C. sposa nel 1406 Isabella di Valois, figlia di Carlo VI di Francia, che muore di parto pochi anni dopo. Muore anche la seconda moglie Bonne di Armagnac (sp. 1410). Dal 1415 Carlo è prigioniero degli inglesi in seguito alla disfatta di Azincourt. Verrà liberato nel gennaio del 1440 grazie all'intervento del duca di Borgogna Filippo, suo tradizionale nemico, che si accolla il pagamento del riscatto ponendo come condizione il matrimonio di C. con sua nipote, Maria di Clèves. Dal matrimonio (1440) nasce Luigi, che diventerà re di Francia col nome di Luigi XII.


Cariche politiche ricoperte in altre citt?:

Legami e controllo degli enti ecclesiastici, devozioni, culti religiosi:

Politica urbanistica e monumentale:

Politica culturale:

Abbandonata la vita politica, costituisce a Blois, luogo del suo ritiro, una corte letteraria. E' lui stesso autore di liriche sul tema tradizionale dell'amore cortese, composte in gran parte durante la sua prigionia in Inghilterra. Negli anni mette insieme una notevole biblioteca nel castello di Blois.


Consenso e dissensi:

Giudizi dei contemporanei:

Fine della dominazione:

C. muore il 5 gen. 1465.


Principali risorse documentarie:

La documentazione sulla signoria di C. su Asti è principalmente conservata nell'Archivio di Stato di Torino (Paesi, Asti; Paesi, Milanese, Città e Ducato), e nell'Archivio di Stato di Asti.


Bibliografia delle edizioni di fonti e degli studi:

A. Barbero, L’organizzazione militare del Ducato sabaudo durante la guerra di Milano (1449), in Società e storia, XIX (1996)

E. Basso et al., La dominazione viscontea e il governo orleanese, in Storia di Bra, a cura di F. Panero, Savigliano, 2007, vol. I, pp. 267-424.

R. Bordone, La dominazione francese di Asti, in Gandolfino da Roreto e il Rinascimento nel Piemonte meridionale, a cura di G. Romano, Torino, 1998, pp. 15-45.

Id., Attività economica e funzioni pubbliche del patriziato astigiano durante la dominazione orléanese, in Crédit et Société: les sources, les techniques et les hommes, Neuchâtel 1999, pp. 213-224.

V. Forghieri, Asti e la politica francese in Lombardia dal 1422 al 1461, Casale Monferrato, 1937;

S. Grassi, Storia della città di Asti, 2 voll., Asti, 1890-91;

A. Menniti Ippolito, Francesco Sforza, in DBI;

P. Vayra, Un anno di vita pubblica del comune di Asti (1441), in «Miscellanea di Storia Italiana», vol. 27, pp. 393-576.


Apporti nuovi di conoscenza:

Note eventuali: