di:
Tomaso Perani
ante 1375 - 25 luglio 1406
19 dicembre 1404 - 25 luglio 1406
Cremona
Vd. Cavalcabò, Famiglia
Carlo, nipote di Ugolino Cavalcabò, con l’aiuto di Cabrino Fondulo prese il controllo di Cremona non appena venne a conoscenza degli accordi tra lo zio ed Estorre Visconti che prevedevano la cessione ai milanesi della città. Quando Ugolino riuscì a fuggire dalla prigionia venne però incarcerato e ucciso da Carlo e dal Fondulo.
Come lo zio Ugolino, anche Carlo ottenne dal consiglio cittadino la legittimazione del titolo di signore della città di Cremona.
In teoria la dominazione di Carlo si presentava come una monocrazia, ma in realtà fu sempre affiancato nelle sue scelte dall’esperto cugino Andreasio Cavalcabò e da Cabrino Fondulo. Quest’ultimo sembrava però interessato più a consolidare la propria posizione in città che ad aiutare Carlo. Il Fondulo consigliò infatti al Cavalcabò di eliminare i più fedeli collaboratori di Ugolino con l’accusa di intelligenza col nemico visconteo; mossa questa che gli alienò molte simpatie a Cremona. Per recuperare, su consiglio di Andreasio, accentuò i caratteri anti-viscontei della sua dominazione soprattutto intrecciado rapporti diplomatici con le città vicine.
Un altro campo in cui il Cavalcabò profuse un certo impegno fu l’ampliamento della propria signoria territoriale. Nella seconda metà del 1405, Carlo strappò militarmente alcune località del contado cremonese alle famiglie tradizionalmente avverse alla sua, come ad esempio i Ponzone.
Carlo cercò di costituire un ronte unitario anti-visconteo coinvolgendo i Gonzaga di Mantova, Pandolfo Malatesta, signore di Brescia, e Giovanni Vignati, signore di Lodi, di cui sposò la figlia. La reazione viscontea non si fece attendere e Lodi fu cinta d’assedio. Il Cavalcabò spostando l’azione su Piacenza riuscì ad alleggerire la pressione sula città lombarda, che non venne conquistata. Lo stato di guerra permanente indussero Carlo a cercare una tregua con Milano. A condurre le trattative fu ancora una volta Andreasio che riuscì a strappare quattro mesi di pausa dell’attività bellica.
La signoria di Carlo si concluse con il colpo di mano operato da Cabrino Fondulo. Questi, dopo aver contribuito ad eliminare Ugolino dalla scena politica, per accogliere Carlo, Andreasio e Antonio Cavalcabò di ritorno dalle trattative con i Visconti organizzò un ricevimento che però si concluse tragicamente con l’omicidio dei tre.
Vd. Cavalcabò, Famiglia
Cfr. Voce Cavalcabò, Carlo sul DBI e vd. Cavalcabò, Famiglia