di:
Jean-Claude Maire Vigueur
Nato negli ultimi decenni del XIII secolo-dopo il 1252.
26 dicembre 1351-inizio settembre 1352.
Roma e il suo territorio.
I Cerroni sono una delle più ricche e importanti famiglie di imprenditori agricoli di Roma, le cui proprietà ed attività economiche sono molto ben documentate, a partire dal 1382, grazie ai registri del notaio Venettini. Fanno parte di quella larga frazione della nobiltà cittadina che ha scelto, nelle lotte politiche, di schierarsi dalla parte del popolo contro la nobiltà baronale. Era il fratello del più (oggi) noto Giovanni Cavallini Cerroni autore della Polistoria de virtutibus et dotibus romanorum (davvero strano il fatto che i due fratelli avessero ricevuto lo stesso nome).
Secondo la Cronica di Matteo Villani (vol. I, pp. 276-278), molti buoni popolani, esasperati di vedere che gli organi del comune erano impotenti a porre freno alla faziosità dei barioni fautrice di violenze e di disordini dentro Roma, si riunirono all’interno della basilica S. Maria Maggiore “e di concordia in quello stante elessero Giovanni Cerroni antico popolare di Cerroni di Roma, uomo pieno d’età, e famoso di buona vita”. Raggiunti da altri popolari, lo portano allora al Campidoglio da qualche tempo occupato, senza nessun titolo, da un Savelli legato ai Colonna che di fronte a questa massa di gente preferisce schivarsela. Avvertiti dalla campana del Campidoglio, i romani accorrono davanti al palazzo comunale e, sempre secondo Villani, ai baroni che chiedono loro cosa vogliono, rispondono ”che volieno Giovanni Cerroni per rettore, con piena balia di reggere e governare in giustizia il popolo e Comune di Roma”. Lo stesso il nuovo rettore riceve conferma della sua nomina dopo aver giurato di osservare “i comandamenti del papa”.
Giovanni è acclamato rettore o governatore del popolo e del comune dai cittadini riuniti sulla piazza del Campidoglio. La sua nomina è ratificata lo stesso giorno dal legato pontificio. L’8 maggio 1352, il papa conferirà a Giovanni l’ufficio di senatore fino al Natale del1353. In un'altra lettera di poco posteriore (22 maggio 1352), il papa gli conferiva per lo stesso periodo la carica di capitano dell’Urbe
Secondo Matteo Villani, Giovanni avrebbe ricevuto ampi poteri, senza che sia possibile precisare meglio l’estensione delle sue prerogative nei confronti dei consigli e degli altri organi del comune.
Ai primi di agosto, il Rettore del Patrimonio rese noto al papa il malcontento dei romani e il loro desiderio di eleggere un nuovo senatore. Sembra in realtà che il Cerroni fosse stato impotente ad impedire la ripresa dei conflitti tra opposte fazioni della nobiltà baronale. Dopo un ultimo tentativo per chiamare il popolo alla riscossa, preferì abbandonare la città, non senza portare con sé 6 000 fiorini, parte della somma che gli aveva mandata il papa per finanziare la guerra contro Giovanni di Vico signore di Viterbo. Soldi che servirono al Cerroni per comprarsi un castello in Abruzzo dove avrebbe passato il resto della sua vita.
A. SALIMEI, Senatori e statuti di Roma nel Medioevo : i senatori cronologia e bibliografia dal 1144 al 1447, Roma 1935; E. DUPRE’ THESEIDER, Roma dal comune di popolo alla signoria pontificia (1252-1377), Roma 1952, pp. 624-629; P. SUPINO MARTINI, CERRONI, Giovanni, in Dizionario biografico degli Italiani, Roma 1980, vol. 20, pp. 29-00; M. VILLANI, Cronica, Parma 1995, vol. 1; A. REHBERG, Familien aus Rom und die Colonna auf dem curialen Pfründenmarkt (1278-1348/78), in Quellen und Forschungen aus italienischen Archiven und Bibliotheken, 78/1998, pp. 68-74.