della Scala, Bartolomeo


di:
Estremi anagrafici:

?-1304



Durata cronologica della dominazione:

1301-1304



Espansione territoriale della dominazione:

Vedi scheda famiglia della Scala. La città capitale è Verona.

Origine e profilo della famiglia:

Vedi scheda famiglia della Scala. Bartolomeo era figlio primogenito di Alberto della Scala e Verde da Salizzole, nonché fratello maggiore di Alboino e Cangrande.


Titoli formali:

Capitano del Popolo di Verona dal 1290, in condivisione con il padre fino alla morte di quest’ultimo (1301).


Modalità di accesso al potere:

Morto il padre, che lo aveva già associato al potere nel 1290 e nominato gubernator dei fratelli minori Alboino e Cangrande, stabilendo quindi una precisa gerarchia, gli succedette nel 1301.


Legittimazioni:

La successione ad Alberto della Scala fu ratificata dalle magistrature comunali senza complicazioni.


Caratteristiche del sistema di governo:

Prima del 1301 Bartolomeo aveva condiviso e sostenuto le scelte politiche del padre, distinguendosi per la partecipazione a più campagne militari e per l’ammirazione conquistata presso la società veronese. Dopo il 1301 si impegno a consolidare ulteriormente l’autorità del capitano del Popolo, proseguendo in questo modo l’opera di radicamento della signoria già avviata da Alberto della Scala.


Sistemi di alleanza:

La politica estera di Bartolomeo, sostanzialmente prudente, oscillò tra il mantenimento della rete di alleanze costruita dal padre e alcune digressioni. Proseguirono le buone relazioni con Mantova, il cui signore Guido Bonacolsi affiancò Bartolomeo nella vittoriosa guerra contro i duchi di Carinzia e conti del Tirolo Ottone, Ludovico ed Enrico (1301), sia per impedirne l’espansione verso la pianura sia per tutelare gli interessi dei Bonacolsi stessi, che dal 1289 rivendicavano il legittimo insediamento di Filippo (zio di Guido) presso la sede vescovile di Trento, precluso dei signori tirolesi. Più incerta, invece, la gestione dei rapporti con l’area lombarda, perché segnata da un’iniziale e insolita apertura ai Della Torre, e un successivo ritorno al più tradizionale schieramento con i Visconti. Tesi i rapporti con Venezia, tant’è che Bartolomeo decise di non rinnovare il trattato di amicizia con quella città, dopo la sua scadenza nel 1302.

I due matrimoni di Bartolomeo si inseriscono a pieno titolo nel processo di rafforzamento del prestigio politico della casata e nelle congiunture diplomatiche del periodo: la prima moglie, sposata nel 1291, fu Costanza di Corrado d’Antiochia, nipote dell’imperatore Federico II; la seconda fu Agnese di Vitaliano Del Dente, di nobile famiglia padovana, sposata nel 1303, quando appunto le relazioni con Venezia si stavano deteriorando e si profilava un’alleanza con Padova in funzione antiveneziana.


Cariche politiche ricoperte in altre citt?:

Legami e controllo degli enti ecclesiastici, devozioni, culti religiosi:

In sintonia con gli orientamenti della politica paterna, Bartolomeo continuò l’azione di controllo sulle istituzioni ecclesiastiche cittadine, in particolare verso l’episcopato, come sembra suggerire l’attribuzione dei titoli di deffensor et protector con cui il vescovo Tebaldo si rivolse al signore nel 1303.


Politica urbanistica e monumentale:

Bartolomeo pose la prima pietra per il rifacimento in muratura della Domus mercatorum, promosso dal padre Alberto.


Politica culturale:

Consenso e dissensi:

Le congiure veronesi dell’ultimo decennio del Duecento non avevano cercato di eliminare solo Alberto della Scala, ma anche il figlio Bartolomeo, ritenuto non a torto complice della politica paterna.


Giudizi dei contemporanei:

I cronisti contemporanei sono concordi nel descrivere Bartolomeo come un signore equo, devoto e garante della pace. Probabilmente è lui, non il fratello Cangrande, il «gran Lombardo» citato benignamente da Dante Alighieri nel XVII canto del Paradiso, con riferimento quindi al primo soggiorno veronese del poeta.


Fine della dominazione:

Morte di Bartolomeo della Scala (1304).


Principali risorse documentarie:

Vedi scheda famiglia della Scala.


Bibliografia delle edizioni di fonti e degli studi:

Per un primo approccio si rimanda alla voce Della Scala, Bartolomeo, a cura di G. M. Varanini, in DBI, 37 (1989), pp. 382-385 (con dettagliato elenco delle fonti e della bibliografia di riferimento). Vedi poi la bibliografia generale sotto la scheda dedicata alla famiglia della Scala.


Apporti nuovi di conoscenza:

Note eventuali:

La celebre storia di Romeo e Giulietta, inizialmente composta dal vicentino Luigi da Porto, è ambientata durante la signoria di Bartolomeo.