di:
Francesco Bianchi
ca. 1361-1381
1375-1381
Vedi scheda famiglia della Scala. La città capitale è Verona.
Vedi scheda famiglia della Scala. Bartolomeo (II) era figlio primogenito illegittimo di Cansignorio e fratello maggiore di Antonio. È indicato come secondo signore della casata con questo nome, condiviso con il secondo dominus scaligero di Verona. Sull’identità della madre non vi sono notizie certe, ma si ritiene che fosse una certa Margherita Pittati.
Vicario imperiale a Verona, Vicenza e Manerbio (1376); in un diploma prodotto dalla cancelleria scaligera Bartolomeo (II) e Antonio sono definiti domini generales di Verona e Vicenza.
Alla fine del 1375, dopo l’esecuzione di Paolo Alboino e la morte di Cansignorio, Bartolomeo (II) e Antonio ricevettero senza contestazioni l’arbitrium a Verona; in precedenza il padre aveva già costretto i maggiorenti vicentini a giurare loro fedeltà.
Oltre all’immediato riconoscimento dell’arbitrium da parte delle città soggette, dopo il decesso di Cansignorio (19 ottobre 1375), Bartolomeo (II) e Antonio furono legittimati da papa Gregorio XI, tramite dispensa super defectu natalium, che riconobbe loro pieni diritti alla successione (11 dicembre 1375). Inoltre, nel 1376 ottennero da Carlo IV la conferma del vicariato imperiale per Verona, Vicenza e Manerbio.
Vedi scheda Antonio della Scala. Dopo la morte del padre, Bartolomeo (II) e Antonio, ancora minorenni, furono sottoposti alla tutela di quattro fedeli collaboratori di Cansignorio, come stabilito da quest’ultimo per via testamentaria. Nell’ambito della diarchia con il fratello Bartolomeo (II) occupò una posizione subalterna e non è possibile attribuirgli una linea di governo autonoma.
Vedi scheda Antonio della Scala.
Vedi scheda Antonio della Scala.
Bartolomeo fu assassinato a Verona, nella notte tra il 12 e il 13 luglio 1381, insieme a un amico. I retroscena di questo delitto sono poco chiari, ma non sembra inverosimile un coinvolgimento di Antonio della Scala, che per allontanare i sospetti fece bandire i membri di alcune cospicue casate.
Vedi scheda famiglia della Scala.
Per un primo approccio si rimanda alla voce Della Scala, Bartolomeo, a cura di G. Soldi Rondinini, in DBI, 37 (1989), pp. 486-487 (con dettagliato elenco delle fonti e della bibliografia di riferimento). Vedi poi la bibliografia generale sotto la scheda dedicata alla famiglia della Scala.