Faggiola, Neri della


di:
Estremi anagrafici:

1290 circa –1356.



Durata cronologica della dominazione:

Sansepolcro (già Borgo San Sepolcro), 1327 novembre – ante 1329 marzo 29; 1335 aprile 8 – 1336?; 1355 luglio – 1358 gennaio 19;

Città di Castello, 1335 settembre 30 – 1336?



Espansione territoriale della dominazione:
Origine e profilo della famiglia:
Titoli formali:

Per le prime occupazioni di Sansepolcro e quella di Città di Castello non sono rimasti documenti che specifichino il titolo del signore; nel 1355 invece Neri e poi suo figlio Francesco vennero definiti “dominus” (signore), anche se Neri nel primo anno esercitò la podesteria del  Borgo.


Modalità di accesso al potere:

- Tralasciando un primo periodo di dominazione su Sansepolcro, riferito da alcune fonti al 1323, ma probabilmente da spostare al 1314 e sulla persona di Uguccione, tutte le restanti occupazioni si devono a imprese compiute militarmente, con l’aiuto di truppe di varia provenienza, in competizione con la famiglia Tarlati, dato che i due lignaggi rivaleggiavano nel controllo della strategica Valtiberina.

- Nel 1327, non appena saputa la morte del vescovo e signore d’Arezzo Guido Tarlati (che controllava Sansepolcro ), Neri occupò il paese con soldati di Perugia e dei Malatesti, secondo le cronache.

- Nel 1335, di nuovo approfittando di momentanee difficolta dei Tarlati, Neri, con l’aiuto dei Perugini, occupò ancora il paese e poi, sempre aiutato dai perugini, dal marchese del Monte e dai Guelfucci, fuoriusciti di Città di Castello, occupò anche quest’ultima.

Nel 1355, dopo aver ottenuto forse un’investitura feudale dall’imperatore, Neri si portò nuovamente al Borgo e lo occupò, stavolta senza aiuti esterni.


Legittimazioni:

Assai dubbia è un'investitura feudale ricevuta da Neri nel 1329 dall'imperatore, a conferma della precedente rilasciata al padre nel 1314; forse più fondata la successiva conferma del 1355. Nel 1323 comunque Neri suo cugino Paolozzo avevano rinunciato a Guido Tarlati i diritti (teorici) su Sansepolcro che derivavano loro dall’investitura del 1314.


Caratteristiche del sistema di governo:

-Sulla prima occupazione di Sansepolcro non abbiamo notizie sufficienti a stabilire il sistema di governo adottato.

-La successiva azione contro Sansepolcro e Città di Castello fu compiuta da Neri con l’appoggio e la volontà dei perugini e si può ritenere che dopo un primo periodo di occupazione militare già dai primi mesi del 1336 il F. lasciasse il controllo delle due località al comune perugino che inviò suoi rappresentanti.

-Soltanto nel 1355 Neri prese Sansepolcro con le sue sole forze e per governarla di persona. Almeno nel primo anno il F. esercitò la podesteria, controllando il comune dall’interno, per così dire. Nel periodo successivo tanto Neri quanto suo figlio Francesco, succeduto al padre alla morte di quest’ultimo, si comportarono in maniera tirannica suscitando l’opposizione dei Borghesi.


Sistemi di alleanza:

Come suo padre Neri fu essenzialmente ghibellino, collegandosi ai vari poteri che agivano nella regione in questo schieramento. Tuttavia per il controllo della Valtiberina i principali rivali dei faggiolani erano i Tarlati, famiglia ghibellina aretina, e perciò Neri non esitò per contrastarli a collegarsi con i perugini e altre forze guelfe della regione.


Cariche politiche ricoperte in altre citt?:

Nel 1315, dopo la morte di suo fratello Francesco nella battaglia di Montecatini, Neri gli successe nelle cariche di podestà e capitano di Lucca, in subordine tuttavia al padre, capitano della lega fra Pisa e Lucca, fino alla fine della signoria di quest’ultimo. Nel 1328 fu forse nominato senatore di Roma dall’imperatore.


Legami e controllo degli enti ecclesiastici, devozioni, culti religiosi:

Politica urbanistica e monumentale:

Politica culturale:

Consenso e dissensi:

-Nelle prime tre esperienze signorili di Neri egli si presentò alle cittadinanze come liberatore dal dominio dei Tarlati. Nell’azione del 1335 la brevità del dominio e il rapido subentrare dei perugini fecero sì che il consenso al F. non venisse meno, ma anzi rimanesse di lui un buon ricordo, dato che nel 1336 il comune tifernate mandava 25 famigli per un mese al servizio di Neri, in virtù della speciale amicizia che lo legava al comune stesso.

-Per l’occupazione di Sansepolcro del 1327 le cronache hanno un evidente forma tralatizia, ripetendo i particolari della signoria di Uguccione del 1314 e anticipando alcuni caratteri di quella del 1355 e non ci sono dunque di nessun aiuto.

-L’occupazione del 1355, avvenuta poco dopo la fine del dominio visconteo, in un comune assai provato dalle calamità naturali (carestia, peste, terremoto) ed effettivamente molto debole, fu inizialmente ben vista dai Borghesi. Tuttavia già Neri, “cui in ea tirannide subcessit Francischus filius eius”, si comportò in modo dispotico, tanto che dopo la sua morte il figlio resse il dominio del paese per alcuni mesi “et in finem Francischus a populari tumultu eiectus est”.


Giudizi dei contemporanei:

La fonte più vicina ai fatti che descriva la signoria di Neri è la cronaca nota come Historia Burgi, posteriore di circa un secolo. In essa, come visto, il F. viene descritto come “Nerius enim iste tirannus”.


Fine della dominazione:

-Non ci sono note le circostanze nelle quali finì la prima esperienza signorile di Neri a Sansepolcro, alla fine del 1328 o più probabilmente nei primi mesi del 1329. In ogni caso, quando a fine marzo i Tarlati presero il Borgo, il F. non si trovava più in carica.

-Per l’azione del 1335, come abbiamo detto, si deve ritenere che dopo pochi mesi di dominio lasciasse il controllo dei due centri ai perugini, con le forze dei quali aveva compiuto la conquista.

-Francesco, come abbiamo detto, nel 1358 suscitò l’opposizione di una parte consistente della popolazione e secondo la principale cronaca del paese fu espulso da un tumulto popolare. Altre fonti tuttavia menzionano un accordo intervenuto fra il F. e il comune Borghese, che acconsentì a riconoscere all’antico signore una consistente buona uscita.


Principali risorse documentarie:

1323 luglio 23, settembre 7 (U. Pasqui, Documenti per la storia della città di Arezzo nel Medio Evo II, Firenze, Deputazione di Storia Patria per la Toscana, 1916,  n. 722); Archivio della Santissima Annunziata, Firenze, Fondo Sansepolcro, Pergamene, Cassetta 2, n. 196, 17 settembre 1355.


Bibliografia delle edizioni di fonti e degli studi:

Fonti: Historia Burgi, in Cronache Quattrocentesche di Sansepolcro, a cura di G.P.G. Scharf, in corso di stampa; P. Farulli, Annali e memorie dell'antica e nobile città di S. Sepolcro, Foligno, N. Campitelli, 1713, ristampato a Bologna, Forni, 1980, pp. 22, 26

Studi: L. Coleschi, Storia di Borgo Sansepolcro, Sansepolcro 1886, ristampata in L. Coleschi – F. Polcri, Storia di San Sepolcro, Sansepolcro, C.L.E.A.T., 1966, pp. 39-42, 45-6; G. Muzi, Memorie civili, vol. I, in Id., Memorie ecclesiastiche e civili di Città di Castello, raccolte da M.G.M.A.V. di C. di C., con dissertazione preliminare sull'antichità ed antiche denominazioni di detta città,  Città di Castello, F. Donati, 1844 (ristampa anastatica Città di Castello, Phromos, 1988), pp. 146-7, 154; F. Allegrezza, Della Faggiuola, Ranieri (Neri), in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 36, Roma, Istitituto dell’Enciclopedia Italiana, 1988, pp. 801-04


Apporti nuovi di conoscenza:

Note eventuali: