di:
Maria Pia Contessa
seconda metà del XIII sec. - dopo il 1321
Vedi scheda famigliare.
Vedi scheda famigliare.
Capitano del Comune di Genova (v. infra Note).
Nel 1311 Enrico VII confermò a lui e ai fratelli Luca e Ottobono i diritti su Pontremoli che la famiglia vantava fin dal 1251. Essi riuscirono a prendere possesso della città solo nel dicembre 1314, un anno e mezzo dopo l’investitura, probabilmente per le tenaci resistenze dei ghibellini.
A Genova, lui e il collega Gaspare Grimaldi furono acclamati Capitani nel 1317 dai guelfi in armi, mentre i ghibellini lasciavano la città.
Investitura di Enrico VII su Pontremoli.
Ricevette Pontremoli assieme ai fratelli ma fu lui quello che si impegnò maggiormente in prima persona per governare. Di Luca, che intraprese la carriera ecclesiastica, si conosce un solo soggiorno in città nel 1315. Si adoperò per comporre le divisioni tra gli abitanti della città e quelli del contado, concedendo a questi ultimi di sedere nel Consiglio generale. Dal 1319 il governo fu lasciato a Ghiberto da Correggio, nominato Vicario e governatore.
A Genova condivise la carica di Capitano con Gaspare Grimaldi, ma i diarchi rimasero al governo per un periodo troppo breve per lasciare tracce significative del loro operato.
Di famiglia guelfa, secondo il Federici avrebbe sposato una parente di Carlo d’Angiò, di cui era consigliere. Il figlio Giovanni sposò Donella figlia di Ghiberto da Correggio. Fra le figlie, nel 1329 Ginetta sposò Pietro Rossi, fratello di Rolando signore di Pontremoli, Eliana sposò Alberto Del Carretto, Isabella si unì a Luchino Visconti.
A Pontremoli lui e i fratelli non riuscirono ad instaurare un governo stabile, a causa dei dissidenti ghibellini e delle rivendicazioni di alcuni Malaspina. Dovette contrastare Franceschino di Mulazzo e il suo alleato Ghiberto di Correggio, fino a che nel 1319 Ghiberto fu nominato Vicario e Governatore e fu deciso il matrimonio fra la figlia di questi, Donella, e il figlio dello stesso Carlo, Giovanni.
Anche a Genova e in Liguria i suoi principali nemici furono i ghibellini, a cominciare dalle famiglie Doria e Spinola, anche se per breve tempo questi ultimi, esclusi dal governo e allontanati dalla città dai loro tradizionali alleati, cercarono l’appoggio di Fieschi e Grimaldi.
A Pontremoli nel 1321 la popolazione cacciò il Vicario che governava per conto di Carlo e fratelli.
A Genova, quando i ghibellini esclusi dal governo si allearono con Matteo Visconti signore di Milano, lui e il Grimaldi rinunciarono alla carica nel luglio 1318 e posero la città sotto la signoria di Giovanni XXII e del re di Napoli Roberto d’Angiò per dieci anni.
Boespflug, T., Fieschi, Luca, in Dizionario Biografico degli Italiani, Roma, Istituto dell’Enciclopedia italiana, 47, 1997, pp. 488-491; Federici, F., Della famiglia Fiesca, Genova, per Gio. Maria Faroni, 1650 ca.; Ferretto, A., Codice Diplomatico delle relazioni fra la Liguria, la Toscana e la Lunigiana ai tempi di Dante (1265-1321), «Atti della Società ligure di storia patria», XXXI/I (1901), XXXI/II (1903), ad indicem; Georgii et Iohannis Stellae Annales genuenses, a cura di G. Petti Balbi, Bologna, Zanichelli, 1975, pp. 82-84, 86, 90; Musso, R., Grimaldi, Gaspare, in Dizionario Biografico degli Italiani, Roma, Istituto dell’Enciclopedia Italiana, 59, 2002, pp. 513-516; Nuti, G., Fieschi, Carlo, in Dizionario Biografico degli Italiani, Roma, Istituto dell’Enciclopedia italiana, 47, 1997, pp. 438-440; Promis, V. (a cura di), Continuazione della Cronaca di Iacopo da Varagine dal 1297 al 1332, «Atti della Società ligure di storia patria», X (1874), pp. 502-503.
Riguardo all’elezione dei diarchi e al titolo assunto, l’anonimo prosecutore della cronaca di Iacopo da Varagine annota: «Dicto M° [1317] de mense novembris pars guelfa ellexit in capitaneum comunis Karolum de Flisco et Gasparinum de Grimaldis» (Promis, Continuazione cit., pp. 502-503).