Gonzaga, Feltrino


di:
Estremi anagrafici:

inizio XIV sec - 6/28 dicembre 1374



Durata cronologica della dominazione:

1328 - 1371



Espansione territoriale della dominazione:

Mantova (1328-1366), Reggio Emilia (1335-1371)

Origine e profilo della famiglia:

Titoli formali:

Ottenne nel 1349 insieme al padre Luigi e ai fratelli Guido e Filippino il vicariato imperiale per Mantova, Reggio Emilia e altre località nei territori di Brescia e di Cremona. Nel 1366 Carlo IV sancì la divisione della famiglia dei rami mantovano e reggiano concedendo al solo Feltrino il vicariato su Reggio, ma escludendolo dal titolo per Mantova.

 


Modalità di accesso al potere:

Feltrino salì al potere a Mantova insieme a padre e ai fratelli al momento del colpo di mano che rovesciò Rolandino Bonacolsi. L’instaurazione della signoria gonzaghesca su Reggio Emilia avvenne invece per conquista militare. In questo modo si realizzava una delle aspirazione che da sempre aveva animato la politica estera mantovana, ossia il controllo di entrambe le sponde del Po.


Legittimazioni:

Come per tutti gli altri membri della famiglia Gonzaga la legittimazione della dominazione avvenne attraverso la concessione del titolo vicariale da parte dell’Impero, molto tempo dopo l’effettiva presa del potere.


Caratteristiche del sistema di governo:

Per quanto riguarda il dominio su Mantova, Feltrino fece parte insieme a suo padre, ai suoi fratelli e ai nipoti di una signoria collettiva. Dalla fine degli anni ’50 del XIV secolo invece, Feltrino venne ad assumere un ruolo di primo piano nel dominio su Reggio che divenne, prima di fatto e dal 1366 di diritto, l’unico signore della città emiliana. All’impianto comunale reggiano si aggiungeva la figura del dominus che raccoglieva in sè tutte le funzioni del governo cittadino. Tale ordinamento venne sancito dalla promulgazione dei nuovi statuti della città emiliana nel 1335, che riprendevano molto da vicino la struttura e i contenuti della legislazione bonacolsiana di Mantova. Il governo gonzaghesco su Reggio, sia quello collettivo sia quello di Feltrino, non riuscì però mai a trovare una base di consenso sociale stabile e per questo motivo rimase sempre fragile.


Sistemi di alleanza:

Fino al 1358 la politica di allenaze di Feltrino seguì quella tradizionale della famiglia Gonzaga nell’opposizione agli Scaligeri (pertecipò infatti alla congiura contro Cangrande II nel 1354) e ai Visconti. In quell’anno infatti i Gonzaga di Mantova si videro costretti ad una pace onerosa con il Bernabò Visconti: cercando di salvare il proprio dominio sulla città sul Mincio, Ugolino e Guido optarono per la cessione di Reggio ai milanesi. Feltrino decise iniziò allora una politica oltranzista di lotta contro i Visconti da una parte (partecipò alla lega antivisonctea promossa da papa Urbano V nel 1367) e gli Este dall’altra che si protrasse fino alla fine della sua dominazione sulla città nel 1371.


Cariche politiche ricoperte in altre citt?:

Una volta persa la signoria su Reggio, Feltrino ricoprì il ruolo di capitano di guerra in varie città del dominio visconteo per conto di Bernabò Visconti.


Legami e controllo degli enti ecclesiastici, devozioni, culti religiosi:

 


Politica urbanistica e monumentale:

Nella prima fase della dominazione gonzaghesca su Mantova, secondo la cronaca di Federigo Amadei, Feltrino fu inmpegnato nella costruzione della torre di S. Alò e nella ricostruzione di parte della cinta muraria.


Politica culturale:

Consenso e dissensi:

Se per Mantova non si riscontrano episodi di rilievo, la dominazione su Reggio fu invece segnata dall’insofferenza delle famiglie locali alla signioria gonzaghesca. In particolare, alla metà degli anni ’40, furono messi in atto da parte dei Roberti e dei Manfredi alcuni tentativi per eliminare fisicamente Feltrino e il fratello Filippino. Le famiglie reggiane infatti mantenevano un atteggiamento ambiguo di alleanze con gli Este e i Visconti in funzione principlamente antigonzaghesca.


Giudizi dei contemporanei:

Fine della dominazione:

Tra il 1370 e il 1371 le offensive Viscontee ed Estensi ai danni di Reggio si fecero più aspre. Grazie ad una congiura interna e al tradimento di uno dei fedelissimi di Feltrino, nella primavera del 1371 le truppe estensi entrarono in città anche appoggiate da alcune famiglie locali. Feltrino, rifugiatosi nella cittadella fortificata fatta erigere dal fratello Filippino, resistette in attesa dell’arrivo dell’antico nemico Bernabò Visconti, al quale consegnò la città nel maggio dell’ stesso anno. Negli anni successivi Feltrino entrò al servizio del Visconti come capitano di guerra per pi ritirarsi a vita privata a Padova, dove morì nel 1374.


Principali risorse documentarie:

Bibliografia delle edizioni di fonti e degli studi:

Apporti nuovi di conoscenza:

Note eventuali: