Guidi di Romena, Ildebrandino


di:
Estremi anagrafici:

1235 circa –1312.



Durata cronologica della dominazione:

1311-1312.



Espansione territoriale della dominazione:
Origine e profilo della famiglia:

La famiglia Guidi è assai nota per l’importanza assunta nella storia toscana e romagnola del tardo-medioevo; con la divisione della famiglia, avvenuta a metà del Duecento, ognuno dei cinque rami condusse una propria politica, schierandosi anche su opposti fronti del confronto guelfo-ghibellino. I conti di Romena, allineatisi alla politica guelfa fiorentina mantennero una posizione defilata sulla scena aretina, anche se ciò non impedì a Ildebrandino di far carriera all’interno della chiesa di Arezzo. Canonico della cattedrale, poi primicerio dal 1253, fu scelto dal papa nel 1289 per succedere al battagliero vescovo Guglielmino degli Ubertini, caduto a Campaldino. In questo ruolo si impegnò attivamente per riportare la concordia in città, necessaria per recuperare i danni inferti dalla guerra con Firenze.


Titoli formali:

Pur in assenza di documentazione riguardante la signoria del G., le notizie tramandate dalla cronache inducono a pensare che la signoria gli sia stata conferita in maniera formale dai consigli comunali, probabilmente con il titolo di dominus generalis.


Modalità di accesso al potere:

La versione tramandata dal Pasqui riporta che il comune aretino, grato per l’azione pacificatrice del vescovo, gli conferì la signoria urbana in una seduta plenaria.


Legittimazioni:

Come detto la legittimazione dal basso della signoria di Ildebrandino avvenne all’atto stesso della nomina.


Caratteristiche del sistema di governo:

Mancando documentazione su questo particolare periodo della storia aretina non siamo in grado di precisare le modalità di esercizio della signoria. Non è ipotesi da scartare il fatto che la signoria conferita al vescovo in questo modo fosse poco più che un titolo onorifico, continuando la vita amministrativa del comune come nel periodo precedente.


Sistemi di alleanza:

Il G. apparteneva alla fazione guelfa, ma si impose per la sua opera mediatrice ed è perciò probabile che perdesse in questo modo il supporto delle frange più estremiste della sua parte.


Cariche politiche ricoperte in altre citt?:

Nei primi anni del suo episcopato Ildebrandino fu incaricato dal papa della rettoria di Romagna, prima “in temporalibus” (1290), poi anche “in spiritualibus”, insieme con la città di Bologna e il contado di Bertinoro (1291).


Legami e controllo degli enti ecclesiastici, devozioni, culti religiosi:

Oltre alla carica episcopale, non risulta che Ildebrandino abbia monopolizzato tramite parenti altri enti ecclesiastici della diocesi. Poco prima di morire tuttavia il vescovo raccolse documentazione atta a provare la soggezione alla cattedra di s. Donato di Cortona: in tale mossa è probabile rientrasse un tentativo di controllo delle gerarchie ecclesiastiche del borgo della Valdichiana.


Politica urbanistica e monumentale:

Politica culturale:

Consenso e dissensi:

Data la natura della sua signoria è probabile che il G. riscuotesse in città, nel breve periodo in cui ne fu signore, i più ampi consensi.


Giudizi dei contemporanei:

Fine della dominazione:

Nell’autunno del 1311 giunse in città un vicario imperiale, mandato da Arrigo VII per reggere la città; data la natura precipuamente onorifica della carica è probabile che Ildebrandino l’abbia conservata fino alla sua morte, avvenuta l’anno successivo, in età assai avanzata.


Principali risorse documentarie:

BCAr [Biblioteca Consortile di Arezzo], ms. 27, G.M. Degli Azzi, Memorie storiche d’Arezzo, cc. 52-3.


Bibliografia delle edizioni di fonti e degli studi:

Fonti: G. Villani, Nuova Cronica, I, a c. di G. Porta, Milano, Guanda, 1990-1, l. VII, cap. CXLIX; U. Pasqui, Documenti per la storia della città di Arezzo nel Medio Evo II, Firenze, Deputazione di Storia Patria per la Toscana, 1916, n. 702

Studi: A. Tafi, I vescovi di Arezzo, Cortona, Calosci, 1986, p. 82; M. Bicchierai, Guidi, Ildebrandino (Ildebrando, Bandino), in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 61, Roma, Istitituto dell’Enciclopedia Italiana, 2003, pp. 277-79;  G.P.G. Scharf, Potere e società ad Arezzo nel XIII secolo (1230-1300), tesi di dottorato, XIII ciclo, Università degli studi di Perugia, 2002; Id., Le intersezioni del potere: i Guidi e la città di Arezzo nella seconda metà del Duecento, in La lunga storia di una stirpe comitale. I conti Guidi tra Romagna e Toscana, Atti del Convegno di studi, organizzato dai Comuni di Modigliana e Poppi, Modigliana-Poppi, 28-31 agosto 2003, a cura di F. Canaccini, organizzazione scientifica di G. Cherubini, G. Pinto e P. Pirillo, Firenze, Olschki, 2009, pp. 119-38.


Apporti nuovi di conoscenza:

Note eventuali: