Malatesta, Malatesta detto Antico o Guastafamiglia


di:
Estremi anagrafici:

1299 ca.-1364.



Durata cronologica della dominazione:

1334-1363.



Espansione territoriale della dominazione:

L’epoca di Malatesta Antico e Galeotto è quella della prima espansione territoriale del casato, piuttosto tormentata per le rivalità con i cugini e le ostilità della Santa Sede contraria all’accentramento del potere, che giunge tuttavia a compimento con il vicariato apostolico su Rimini, Pesaro, Fano e Fossombrone nel 1355.

Origine e profilo della famiglia:

 

Vedi scheda famiglia Malatesta. Malatesta era figlio di Pandolfo I Malatesta.


Titoli formali:

Cavaliere; a lui e al fratello Galeotto gli Statuti della città di Rimini del 1334 riconoscono dominium et deffensoria nei confronti della città e del suo distretto; vicario imperiale (1343), vicario apostolico dal 1355.


Modalità di accesso al potere:

Primogenito di Pandolfo I, Malatesta affiancò quest’ultimo nella gestione del potere, finché alla morte del padre nel 1326 prese parte con il fratello minore Galeotto alla spartizione del potere. A Malatesta Antico e a Galeotto spettarono i domini marchigiani, mentre Rimini andò al cugino Ferrantino. Appoggiando le mire espansionistiche del legato papale Bertando del Poggetto, nel 1331 Malatesta Antico riuscì a prevalere sui cugini Ferrantino e Malatestino Novello, ottenendo il riconoscimento del suo potere e la nomina a capitano. Dopo una interminabile serie di faide famigliari, Malatesta e Galeotto riescono a prevalere sui cugini, ottenendo in vicariato tutti i territori inizialmente divisi.

 


Legittimazioni:

Vicario imperiale (1343), vicario apostolico (dal 1355).


Caratteristiche del sistema di governo:

Gli Statuti riminesi del 1334, che rappresentano la più antica redazione pervenuta, sono tutti a favore dei Malatesta, che detengono oramai il controllo delle magistrature cittadine. Il loro potere è riconosciuto e legittimato dalle rubriche statutarie che riconoscono totale libertà ed esenzione da qualunque statuto ed ordinanza comunale (libro II, rub. 182), la possibilità di convocare a loro arbitrio, nel consiglio dei savi, un libero numero di fedeli (libro II, rub. 183), le deliberazioni da loro prese vengono ratificate e sono cogenti, anche se in contrasto con la precedente normativa; le rubriche riconoscono inoltre loro la potestà di confermare e riformare statuti, di cassare, mutare e sospenderne gli articoli pro libito, inoltre riconfermano la concessione di balia ed arbitrio su tutte le entrate e tutte le giurisdizioni, riconoscendo Malatesta Antico e Galeotto dominium et deffensioria nei confronti di Rimini e del suo distretto (libro II, rub. 188).


Sistemi di alleanza:

Malatesta Antico si alleò, anche se con vicende altalenanti, alla Santa Sede con l’intento di perseguire personali obiettivi. Insieme con il fratello fu determinante nel fermare le mire espansionistiche di Ordelaffi e Visconti ai danni della Santa Sede.

Malatesta Guastafamiglia sposò Costanza Ondedei dei signori di Saludecio intorno al 1320.

 


Cariche politiche ricoperte in altre citt?:

Capitano delle milizie papali (1331), capitano generale delle milizie di Firenze (1342).


Legami e controllo degli enti ecclesiastici, devozioni, culti religiosi:

Politica urbanistica e monumentale:

Politica culturale:

I protagonisti di questa fase di ascesa della signoria malatestiana non hanno ancora costituito una corte e, durante le pause dalle guerre, si distraggono con passatempi che richiedono l’uso delle armi al fine di mantenersi in allenamento. Sappiamo che Malatesta Guastafamiglia si recò a Pisa per presentare all’imperatore Carlo IV di Lussemburgo la cronaca Marcha di Marco Battagli, facendo premettere all’opera una dedica all’imperatore da cui sperava di ottenere benevolenza. Si tratta della prima attestazione di elaborazione di un’opera in seno alla corte, ancora in embrione, dei Malatesta.


Consenso e dissensi:

Famosa è la faida ingaggiata tra Malatesta Antico e Galeotto, da un lato, e Ferrantino con Malatestino, dall’altra, che diede a Malatesta il soprannome di Guastafamiglia, avendo avuto alla fine la meglio sui cugini rivali. Dopo numerosi conflitti, seguiti da riconciliazioni che duravano solo il tempo di riprendere l’offensiva, Malatesta Antico nel 1334 si finge ammalato e prega il cugino Ferrantino, che si era nuovamente insediato a Rimini, di andarlo a trovare a Pesaro per accordarsi sulla ripartizione dei domini familiari. Giunto a Pesaro con il figlio Malatestino e il nipote Guido, Ferrantino viene imprigionato da Malatesta, che corre a Rimini ed è acclamato dal popolo signore della città. Malatestino e Guido moriranno durante la prigionia a Gradara, mentre Ferrantino, confinato a Mondaino nel 1343, nel 1348 se ne va a Urbino lasciando campo libero ai cugini. Con un atto di sottomissione al legato apostolico, nel 1343 i Malatesta ottennero dalla Chiesa il riconoscimento ufficiale del proprio dominio, che, estendendosi su tutto il distretto riminese, comprendeva gli strategici feudi di Saludecio e Verucchio.

Come i loro antenati, Galeotto e Malatesta intrapresero una politica espansionistica molto aggressiva, che suscitò costanti dissidi con le autorità superiori, prevalentemente quelli con la Santa Sede fino agli accordi con il cardinale Egidio de Albornoz siglati nel 1355.


Giudizi dei contemporanei:

Fine della dominazione:

Morte sopraggiunta il 27 agosto 1364.


Principali risorse documentarie:

Statuti di Rimini, Biblioteca civica Gambalunga, sc-sm 1165, 1166, 1167.


Bibliografia delle edizioni di fonti e degli studi:

Fonti: M. Battagli, Marcha, a cura di A.F. Massera, in Rer. Ital. Script., 2ª ed., XVI, 3, pp. 32-35, 48, 56 s., 76, 80 s.; Cronache malatestiane dei secoli XIV e XV, a cura di A.F. Massera, ibid., XV, 2, pp. 8 s., 11-25, 27 s.; B. Branchi, Cronaca malatestiana, a cura di A.F. Massera, ibid., pp. 155-167; C. Ercoli, Documenti: regesti e trascrizioni, in La signoria di Galeotto I Malatesti (1355-1385), a cura di C. Cardinali - A. Falcioni, Rimini 2002, pp. 308-322, 324, 326.

Studi:

C. Clementini, Raccolto istorico della fondatione di Rimino e dell'origine e vite de' Malatesti, II, Rimino 1627, pp. 20-70; F.G. Battaglini, Memorie istoriche di Rimino e de' suoi signori, Bologna 1789, pp. 183, 187, 199-215, 217-219, 226, 258, 312 s., 405 s.; L. Tonini, Della storia civile e sacra riminese, IV, Rimini nella signoria de' Malatesti, 1-2, Rimini 1880, ad indices; A.F. Massera, La guerra malatestiana nel contado di Rimini degli anni 1334-1343, in Arch. stor. italiano, XLVII (1911), pp. 32-48; G. Franceschini, I Malatesta, Varese 1973, pp. 101-132; D. Frioli, Gli statuti comunali, in Storia Illustrata di Rimini, vol. 1/IV, Milano 1990, pp. 129-160, p. 130; C. Curradi, I Malatesti. Origine e affermazione della Signoria, in Storia Illustrata di Rimini, vol. 1/IV, Milano 1990, pp. 145-160, pp. 155-158; C. Cardinali, La signoria di M. Antico (1334-1364), Rimini 2000; A. Maiarelli, M. Guastafamiglia, Galeotto I Malatesti e la legittimazione della signoria, in I Malatesti, a cura di A. Falcioni - R. Iotti, Rimini 2002, pp. 43-62; A. Falcioni, voce Malatesta (de Malatestis), Malatesta detto Malatesta Antico o Guastafamiglia, in DBI, http://www.treccani.it/enciclopedia/malatesta-detto-malatesta-antico-o-guastafamiglia-malatesta_(Dizionario-Biografico)/ (10/11/2011).


Apporti nuovi di conoscenza:

Note eventuali: