Monfort, Guido conte di (Guy de Montfort)


di:
Estremi anagrafici:

1243 – 1291.



Durata cronologica della dominazione:

1270.



Espansione territoriale della dominazione:
Origine e profilo della famiglia:

Quella dei Monfort fu una famiglia di elevatissimo rango nei regni di Francia e Inghilterra, legata strettamente alle case regnanti e a quella d’Angiò. Il più celebre esponente di tale casata fu Simone (IV), comandante delle truppe reali durante la crociata contro gli Albigesi nel sud della Francia. Anche l’omonimo figlio, Simone V, fu personaggio di rilievo, come arbitro della corona di Inghilterra durante la seconda congiura dei baroni, fino alla sua morte sul campo contro le forze realiste a Evesham, nel 1265. Guido fu suo figlio e sfruttò il legame con la casa angioina per cercare fortuna in Italia, all’interno dello schieramento guelfo, trionfante dopo Benevento.


Titoli formali:

Modalità di accesso al potere:

Nell’aprile del 1270 il M. fu nominato da Carlo d’Angiò vicario regio in Toscana. In tale veste condusse una campagna nel Valdarno aretino contro le roccaforti ghibelline, si portò poi ad Arezzo e Castiglione Aretino (oggi Fiorentino), prima di dirigersi verso Siena e condurre operazioni anche contro la città della Balzana. In questi frangenti ebbe probabilmente la signoria sul Borgo, anche se mancano le date precise della presa di potere.


Legittimazioni:

A quanto è dato sapere Guido ebbe la signoria nell’ambito del suo più generale mandato di vicario regio in Toscana, che gli fruttò peraltro più prestigiose podesterie (Firenze e Massa Marittima), esercitate tramite vicari.


Caratteristiche del sistema di governo:

Non sembra che il M. intervenisse nel governo di Sansepolcro se non inviando un proprio vicario o più generalmente suoi rappresentanti.


Sistemi di alleanza:

Guido fu esponente di punta del sistema guelfo-angioino, predominante in Toscana dopo Benevento, cosa che gli forniva la possibilità di intervenire nella vita politica di tutta la regione; non risulta tuttavia che abbia esercitato vere signorie in nessun altro luogo.


Cariche politiche ricoperte in altre citt?:

Podestà di Firenze Massa Marittima nel 1270. Nel 1268 era stato invece insignito della contea di Nola da Carlo d’Angiò, in virtù del coraggio dimostrato a Tagliacozzo.


Legami e controllo degli enti ecclesiastici, devozioni, culti religiosi:

Politica urbanistica e monumentale:

Politica culturale:

Consenso e dissensi:

Come rappresentante regio e capo indiscusso della parte guelfa in Toscana, il M. poté contare sull’appoggio della locale fazione; non abbiamo notizia di possibili opposizioni da parte della fazione ghibellina.


Giudizi dei contemporanei:

Fine della dominazione:

L’omicidio di Enrico di Germania (o di Cornovaglia), principe inglese, perpetrato in una chiesa di Viterbo all’inizio del 1271, fece cadere il M. in disgrazia tanto presso il papa, quanto presso il re di Sicilia, con la revoca dei titoli fin allora goduti. In questo contesto probabilmente Sansepolcro si considerò sciolta dagli obblighi nei suoi confronti.


Principali risorse documentarie:

Archivio di Stato di Firenze, Capitoli XXIV, cc. 179v.-180r.


Bibliografia delle edizioni di fonti e degli studi:

Fonti: G.P.G. Scharf, Le due più antiche lettere del comune di Sansepolcro e i rapporti con il comune di Arezzo nel periodo 1270-1281, “Pagine Altotiberine”, VII, 2003, 21, pp. 31-46; Documenti delle relazioni tra Carlo I d’Angiò e la Toscana, a cura di S. Terlizzi, nella collana “Documenti di Storia Italiana”, XII, Firenze, Olschki, 1950, pp. 19, 55, 296, 298, docc. nn. 28, 110, 553, 563.

Studi: R. Davidsohn, Storia di Firenze, vol. II, parte II (tomo III), Firenze, Sansoni, 1956, pp. 74-91; A. Lisini, La contessa palatina Margherita Aldobrandeschi e il suo matrimonio con il conte Guido di Montfort, in “Bullettino Senese di Storia Patria”, XXXIX (1932), pp. 1-48; G.P.G. Scharf, Sansepolcro dal 1270 al 1330: l’egemonia aretina, ne Il beato Ranieri nella storia del Francescanesimo e della Terra Altotiberina, atti del convegno di Sansepolcro, 14-15 maggio 2004, Sansepolcro, Comitato per le celebrazioni del VII centenario della morte del Beato Ranieri dal Borgo, 2005, pp. 181-92, Id., Le due più antiche lettere, cit.


Apporti nuovi di conoscenza:

Note eventuali: