di:
Alma Poloni
1388-1448.
1434-1448 .
Forlì, Forlimpopoli.
Vedi scheda famiglia Ordelaffi. Antonio era figlio di Francesco (III) (Cecco) O.
Vicario generale in temporalibus per la S. Sede.
Dopo una parentesi di governo diretto della Chiesa (1426-1433), Antonio prese il potere con il sostegno militare dei Visconti. Papa Eugenio IV ne prese atto e gli concesse il vicariato apostolico per tre anni.
Alla scadenza dei tre anni il vicariato non fu rinnovato, a causa del colpo di mano con il quale Antonio impose un vescovo di suo gradimento, che gli attirò l’ostilità della S. Sede. In seguito l’O. si riavvicinò alla Chiesa, e nel 1443 il papa lo investì del vicariato per cinque anni insieme ai figli Cecco e Pino.
Vedi scheda Pino Ordelaffi.
Gli O. erano tradizionalmente alleati dei Visconti di Milano. Negli anni ’40, tuttavia, Antonio abbandonò questa linea e strinse un rapporto di accomandigia con Firenze. Questa mossa favorì il riavvicinamento alla S. Sede che portò, nel 1443, alla nuova concessione del vicariato. La posizione degli O., del resto, come quella delle altre superstiti dinastie dei signori di Romagna, si faceva sempre più insostenibile a causa della pressione delle grandi potenze, e richiedeva notevoli doti di equilibrismo per approfittare della competizione tra di esse.
Negli anni ’30 Antonio entrò in contrasto con il vescovo di Forlì Giovanni Caffarelli, che abbandonò la città e si rifugiò a Firenze. L’O. fece eleggere al vescovato il candidato cittadino Guglielmo Bevilacqua. Questa forzatura gli fece perdere per qualche anno l’appoggio della S. Sede, che non rinnovò il vicariato, come si è detto, fino al 1443.
Morte.
Data la dispersione quasi totale della documentazione signorile e cittadina, la conoscenza di questa fase della storia degli O. si basa quasi esclusivamente su fonti narrative, forlivesi e non.
Fonti: L. Cobelli, Cronache Forlivesi di L. C., a cura di G. Carducci e di E. Frati, Bologna 1874; Petri Cantinelli chronicon, a cura di F. Torraca, RIS2, XXVIII, 2, Città di Castello 1902; Annales Forolivienses ab origine urbis ad a. 1473, a cura di G. Mazzatinti, RIS2, XXII, II, Città di Castello 1903-1909; Magistri Tolosani Chronicon Faventinum, a cura di G. Rossini, RIS2, XXVIII, 1, Bologna 1936; Il «Libro Biscia» di S. Mercuriale di Forlì, vol. I (894-1178), a cura di S. Tagliaferri e B. Gurioli, Forlì 1982; Il «Libro Biscia» di S. Mercuriale di Forlì, vol. II (1178-1200), a cura di S. Tagliaferri e B. Gurioli, Forlì 1987;
Studi: G. Pecci, Gli Ordelaffi, signori di Forlì, Faenza 1955; F. L. Ravaglia, Scarpetta degli Ordelaffi Signore di Forlì, Forlì 1955; Id., Il primo Pino degli Ordelaffi, Forlì 1956; Id., Le case degli Ordelaffi in Forlì, Forlì 1958; E. Balzani Maltoni, La famiglia degli Ordelaffi dall’origine alla signoria, in «Studi Romagnoli», XI (1960), pp. 247-272; Ead., La signoria di Francesco Ordelaffi, in «Studi Romagnoli», XV (1964), pp. 233-276; A. Vasina, I romagnoli fra autonomie cittadine e accentramento papale nell’età di Dante, Firenze 1965, ad indicem; J. Larner, Signorie di Romagna. La società romagnola e l’origine delle Signorie, Bologna 1972, ad indicem; A. Vasina, Romagna Medievale, Ravenna 1970, ad indicem; Id., Forlì nel medioevo: aspetti e momenti del suo sviluppo sociale ed edilizio, in «Studi Romagnoli», XXIII (1972), pp. 13-33; Id., Forlì nel medioevo: società e cultura, in Forlì: società e cultura, Forlì 1975; A. Calandrini, G. M. Fusconi, Forlì e i suoi vescovi. Appunti e documentazione per una storia della chiesa di Forlì, Forlì 1985; Storia di Forlì, vol. II, Il Medioevo, a cura di A. Vasina, Bologna 1990; A. Poloni, voce Ordelaffi Antonio, in DBI, in corso di stampa.