di:
Alma Poloni
?-1386.
1376-1385.
Forlì, Forlimpopoli.
Vedi scheda famiglia Ordelaffi. Sinibaldo era figlio di Francesco (II).
Vicario generale in temporalibus per la S. Sede (dal 1379).
Secondo la storiografia locale, Sinibaldo sarebbe stato acclamato signore subito dopo il suo rientro in città, in conseguenza di una rivolta antipapale, all’inizio del 1376.
Non abbiamo attestazioni documentarie sulla prima fase della signoria dell’O. Nel 1379 il papa lo investì del titolo di vicario apostolico per dodici anni delle città di Forlì, Forlimpopoli e Sarsina e del castello di Oriolo.
In questa fase gli O. perseguirono una politica di imparentamento con famiglie signorili di alto livello: Pino (I), figlio di Giovanni, fratello di Sinibaldo, sposò Venanzia Brancaleoni. L’altro figlio di Giovanni, Cecco (Francesco III), sposò Caterina Gonzaga. Un terzo nipote di Sinibaldo, Giovanni, figlio del fratello Ludovico, sposò Francesca da Correggio.
Cecco, nipote di Sinibaldo, assunse una serie di condotte al servizio dei Visconti, di Venezia, di Rimini, di Bologna. Questa attività consolidò le fortune economiche familiari, ma consentì anche agli O. di ampliare la loro rete di alleanze e di consolidare le relazioni con le principali potenze dell’Italia settentrionale. Anche l’altro nipote Giovanni fu impegnato in un’intensa attività di condottiero.
Sinibaldo fu destituito nel 1385 da una congiura organizzata dai due nipoti Pino e Cecco, figli del fratello Giovanni. Fu imprigionato nella Rocca di Ravaldino e morì l’anno successivo.
La documentazione relativa alla storia di Forlì e degli O. nel Medioevo è andata quasi totalmente perduta, e le ricostruzioni storiografiche sono fondate sui testi cronachistici, per di più molto successivi ai fatti considerati. L’unica fonte di una certa rilevanza è il cosiddetto Libro Biscia dell’abbazia di S. Mercuriale, un cartulario pergamenaceo depositato presso l’Archivio di Stato di Forlì. Si tratta di un registro nel quale sono stati trascritti, a partire dal tardo XIII secolo, vari contratti relativi ai possedimenti dell’abbazia, risalenti sino alla fine del IX secolo. Gli atti giungono fino agli ultimi anni del Trecento, e sono editi fino all’anno 1200 (vedi bibliografia).
Fonti: L. Cobelli, Cronache Forlivesi di L. C., a cura di G. Carducci e di E. Frati, Bologna 1874; Petri Cantinelli chronicon, a cura di F. Torraca, RIS2, XXVIII, 2, Città di Castello 1902; Annales Forolivienses ab origine urbis ad a. 1473, a cura di G. Mazzatinti, RIS2, XXII, II, Città di Castello 1903-1909; Magistri Tolosani Chronicon Faventinum, a cura di G. Rossini, RIS2, XXVIII, 1, Bologna 1936; Il «Libro Biscia» di S. Mercuriale di Forlì, vol. I (894-1178), a cura di S. Tagliaferri e B. Gurioli, Forlì 1982; Il «Libro Biscia» di S. Mercuriale di Forlì, vol. II (1178-1200), a cura di S. Tagliaferri e B. Gurioli, Forlì 1987;
Studi: G. Pecci, Gli Ordelaffi, signori di Forlì, Faenza 1955; F. L. Ravaglia, Scarpetta degli Ordelaffi Signore di Forlì, Forlì 1955; Id., Il primo Pino degli Ordelaffi, Forlì 1956; Id., Le case degli Ordelaffi in Forlì, Forlì 1958; E. Balzani Maltoni, La famiglia degli Ordelaffi dall’origine alla signoria, in «Studi Romagnoli», XI (1960), pp. 247-272; Ead., La signoria di Francesco Ordelaffi, in «Studi Romagnoli», XV (1964), pp. 233-276; A. Vasina, I romagnoli fra autonomie cittadine e accentramento papale nell’età di Dante, Firenze 1965, ad indicem; J. Larner, Signorie di Romagna. La società romagnola e l’origine delle Signorie, Bologna 1972, ad indicem; A. Vasina, Romagna Medievale, Ravenna 1970, ad indicem; Id., Forlì nel medioevo: aspetti e momenti del suo sviluppo sociale ed edilizio, in «Studi Romagnoli», XXIII (1972), pp. 13-33; Id., Forlì nel medioevo: società e cultura, in Forlì: società e cultura, Forlì 1975; A. Calandrini, G. M. Fusconi, Forlì e i suoi vescovi. Appunti e documentazione per una storia della chiesa di Forlì, Forlì 1985; Storia di Forlì, vol. II, Il Medioevo, a cura di A. Vasina, Bologna 1990; A. Poloni, voce Ordelaffi Sinibaldo, in DBI, in corso di stampa.