di:
Alma Poloni
?- 1359.
1346, 1350-1359.
Ravenna.
Vedi scheda famiglia da Polenta. Bernardino era figlio di Ostasio da Polenta.
[podestà al tempo della signoria del padre Ostasio (1340-1346)]; Dominus (1346); nessun titolo (1350-1354) [podestà il figlio Guido]; rettore di Ravenna per la Santa Sede, dominus et defensor (1355); dominus et defensor (1356); vicario generale in temporalibus perla S. Sede (1357-1359).
La morte di Ostasio da Polenta (vedi scheda Ostasio da Polenta) aprì una durissima lotta per la successione tra i figli Bernardino, Lamberto e Pandolfo. Nel 1347 Bernardino, adottando gli stessi metodi cruenti ai quali già era ricorso il padre, fece imprigionare e uccidere i fratelli. Tuttavia, egli dovette impiegare ancora alcuni anni per reprimere le resistenze delle famiglie ravennati che avevano parteggiato per i suoi rivali, e riuscì a consolidare il suo potere solo a partire dal 1350.
Dal 1350 al 1354 Bernardino cedette per lo più l’ufficio di podestà al figlio Guido. Egli ricalcava così la strada percorsa dal padre Ostasio, il quale dal 1340 alla sua morte, nel 1346, non aveva ricoperto alcuna funzione istituzionale, lasciando a Bernardino stesso la carica di podestà. Questa scelta era finalizzata a facilitare la successione, indicando con chiarezza quale dei figli Bernardino aveva designato come proprio erede politico. Ma essa nascondeva probabilmente anche la volontà del P. di ritagliarsi un ruolo meno formalizzato, che gli consentiva di agire al di fuori di qualsiasi condizionamento ed etichetta istituzionale. Nel 1355, tuttavia, la collaborazione con il legato apostolico Egidio de Albornoz spinse Bernardino a tornare a una maggiore visibilità. Egli fu infatti nominato rettore di Ravenna per la Santa Sede, e si fregiò anche del titolo di dominus et defensor. La concessione del vicariato apostolico, alla fine del 1356 – per dieci anni, e dietro corresponsione di un censo di 3000 fiorini –, su proposta dello stesso legato, rese superflua qualsiasi altra forma di legittimazione del potere signorile. Né Bernardino né il figlio Guido ricoprirono più l’ufficio di podestà, né ricorsero ad altre intitolazioni.
Vedi scheda Ostasio da Polenta.
Riprendendo la politica delle alleanze inaugurata dal padre Ostasio (vedi scheda Ostasio da Polenta), nel 1349 Bernardino aderì a una lega che comprendeva i da Carrara di Padova – Iacopo, signore di Padova, aveva sposato in seconde nozze Costanza figlia di Guido Novello da Polenta – i Visconti di Milano, Taddeo Pepoli di Bologna, i Gonzaga di Mantova, i Malatesta di Rimini, i Della Scala di Verona e gli Este di Ferrara. Ma l’alleanza non fu mai attivata, perché nel 1350 Giovanni Visconti occupò Bologna ed entrò in contrasto con il papato. Nel 1353 il legato papale Egidio de Albornoz riuscì a ottenere la collaborazione dei Malatesta e dei da Polenta in funzione antiviscontea.
Il figlio di Bernardino, Guido, sposò Alisia, figlia del signore di Ferrara Obizzo (III) d’Este.
Nel 1357 aRavenna scoppiò una rivolta originata, a quanto sembra, dalla protesta per l’eccessiva pressione fiscale. Bernardino riuscì a sedarla imprigionando o uccidendo molti partecipanti.
Morte.
Presso l’Istituzione Biblioteca Cassense di Ravenna: Archivio storico comunale di Ravenna. Presso l’Archivio Diocesano di Ravenna-Cervia: Archivio Arcivescovile di Ravenna – degni di particolare interesse il ricco fondo pergamenaceo e i registri della Mensa arcivescovile – ; Archivio del Capitolo della Cattedrale. Presso l’Archivio di Stato di Ravenna: Atti dei notai ( a partire dal 1306); archivi delle corporazioni religiose soppresse.
Molti documenti delle varie raccolte cittadine sono stati pubblicati o regestati da M. Fantuzzi e A. Tarlazzi (vedi bibliografia).
Fonti: G. Rossi, Historiarum Ravennatum libri decem, hac altera edizione liber undecimo acti…, Venetiis 1589; Spicilegium Ravennatis historiae, sive monumentat historica ad ecclesiam et urbem Ravennatem spectantia, a cura di L. A. Muratori, RIS, I.II, Mediolani 1725, pp. 527-583; M. Fantuzzi, Monumenti ravennati de’ secoli di mezzo per la maggior parte inediti, 6 voll., Venezia 1801-1804; Statuti del Comune di Ravenna, a cura di A. Tarlazzi, Ravenna 1866; A. Tarlazzi, Appendice ai monumenti ravennati dei secoli di mezzo del conte Marco Fantuzzi, Ravenna 1876; Documenti inediti sul castello di Polenta, a cura di S. Bernicoli, Ravenna 1897; Statuto del secolo XIII del Comune di Ravenna pubblicato di nuovo con correzioni, indice e note, a cura di A. Zoli e S. Bernicoli, Ravenna 1904; Statuto ravennate di Ostasio da Polenta (1327-1346), a cura di U. Zaccarini, Bologna 1998.
Studi: S. Bernicoli, Governi di Ravenna e di Romagna dalla fine del secolo XII alla fine del secolo XIX. Tavole di cronologia, Ravenna 1898; U. Foschi, Un secolo di signoria dei Polentani su Cervia: 1285-1383, in «Bollettino economico della camera di commercio», 2 (1962); A. Torre, I Polentani fino al tempo di Dante, Firenze 1966; M. Tabanelli, L’aquila da Polenta: storia della famiglia da Polenta, Faenza 1974; L. Lega, Catasti ed estimi ravennati da Lamberto da Polenta alla dominazione veneziana, in «Atti e memorie della Dep. di storia patria per le province di Romagna», 26 (1976), pp. 180-212; Repertorio della cronachistica emiliano-romagnola (secc. IX-XV), a cura di B. Andreolli et al., Roma 1991; A. I. Pini, Il Comune di Ravenna fra episcopio e aristocrazia cittadina, in Storia di Ravenna, III: Dal Mille alla fine della signoria polentana, a cura di A. Vasina, Venezia 1993, pp. 201-253; A. Vasina, Dai Traversari ai da Polenta: Ravenna nel periodo di affermazione della signoria cittadina, in Storia di Ravenna, III: Dal Mille alla fine della signoria polentana, a cura di A. Vasina, Venezia 1993, pp. 555-603; Repertorio degli statuti comunali emiliani e romagnoli, secc. XII-XVI, a cura di A. Vasina, Roma 1997.