di:
Tomaso Perani
seconda metà XIV secolo - 1404
1 luglio 1403- 1 novembre 1403
Cremona
vd. Scheda famiglia Ponzone
In seguito all’azione militare contro i rappresentanti dei Visconti, Giovanni Ponzone, il 1 luglio 1403, ricevette il titolo di Conservator et Gubernator civitatis Cremone, insieme a Ugolino Cavalcabò
In occasione della ribellione contro il Barbavara a Milano, il 30 giugno 1403, il Maltraverso Giovanni Ponzone e il guelfo Ugolino Cavalcabò guidarono un’insurrezione a Cremona che costrinse gli ufficiali del ducato a rifugiarsi nel castello di Santa Croce. In questa occasione i ghibellini fuggirono dalla città e i due leader della sommossa presero la signoria sulla città
Il titolo di Conservator et Gubernator civitatis Cremone venne attribuito ai due capi fazione dal Consiglio generale del comune.
La breve signoria del Ponzone assunse la forma di una diarchia. I signori però risiedettero poco in città, a causa della continua guerra contro l’esercito ducale, e affidarono il governo di Cremona a due vicari appartenenti uno alla parte guelfa e l’altro a quella maltraversa, come i due signori. Oltre a questi ufficiali era attivo anche il Consiglio generale del comune.
L’azione del Ponzone però si concentrò in particolar modo sul piano militare, in quanto i signori cercarono di consolidare il proprio potere sul contado che era ancora controllato da alcune roccaforti viscontee.
Appena saliti al potere i signori cercarono di collegarsi alla lega antiviscontea promossa dopo la morte da Firenze, il papa e Niccolò III d’Este, anche se non riuscirono ad unire le proprie forze.
Sulla carta inoltre esisteva un accordo con Giovanni Maria Visconti e la duchessa perchè i due signori fossero riammessi nel favore del giovane duca in cambio della restituzione dei castelli in cremona agli ufficiali viscontei. Sebbene firmato, l’accordo non ebbe effetti nella realtà.
La diarchia ebbe termine dopo pochi mesi quando, attraverso i proprio vicario in città, il Cavalcabò si fece proclamare unico signore. Il Ponzone, trovandosi esautorato non potè far altro che ritirarsi in esilio a Lodi, dove morì in circostanze misteriose pochi mesi più tardi.
vd. Scheda famiglia Ponzone
Cf. voce Ugolino Cavalcabò e A. Gamberini, Cremona nel Quattrocento. La vicenda politica e istituzionale, in Storia di Cremona. Il Quattrocento. Cremona nel Ducato di Milano (1395-1535), a c. di G. Chittolini, Cremona 2004, pp. 2-4.