di:
Paolo Grillo
?-1291
1283-1291
Como
Rusconi o Rusca
È attestato come podestà del Popolo nel 1283 e nel 1286 e probabilmente ricoprì la carica anche nei due anni intermedi e forse successivamente. Per il resto non sono noti suoi titoli formali.
Sotto la guida di Loterio, fra il 1282 e il 1283 la parte dei Rusconi decise di sottrarsi all’ingombrante tutela dei Visconti di Milano. Dopo alcuni duri conflitti civili, furono cacciati il vescovo Giovanni Avvocati e Simone da Locarno, che era capitano filovisconteo della città. Dal 1283 Loterio assunse la guida del comune, avvicinandosi a Guglielmo di Monferrato e ai della Torre.
Il potere di Loterio si basò all’interno sul dialogo con le organizzazioni popolari, di cui il Rusconi era podestà, e sul predominio formale della parte ruscona, che esprimeva a sua volta un proprio podestà. Nel maggio del 1284 fu emanato uno statuto che conferiva ai tre podestà del comune, del popolo e della parte di perseguitare e cacciare dalla città i nemici della parte ruscona. Vi era inoltre l’alleanza col marchese di Monferrato, che dal 1282 al 1291 fu capitano generale, con compiti prevalentemente militari. Il vertice politico comasco fu dunque profondamente rimodellato e risultava composto da quattro ufficiali (podestà del comune, della parte e del popolo e capitano generale), su cui Loterio esercitava una certa supremazia, ma probabilmente non un potere assoluto.
Dopo il 1282 si ebbe una stagione di dura contrapposizione fra Como e Milano, durante la quale la prima si appoggiò al marchese di Monferrato, che assunse il titolo di capitano generale della città, e alla famiglia della Torre, di cui Loterio fece liberare i membri sopravvissuti dalla prigionia nel castello Baradello. Dopo la guerra di Castelseprio, nel 1285, nel 1286 fu conclusa la pace pace di Lomazzo, che migliorò i rapporti fra le due città.
Loterio fu podestà di Milano nel 1279, vi ritornò nel secondo semestre del 1286, in conseguenza della pace di Lomazzo.
La più importante iniziativa del R. fu la costruzione dell’imponente castello urbano detto “della Torre Rotonda”, posto alle spalle della cattedrale e volto a controllare il cuore cittadino, composto dal complesso cattedrale-palazzi del comune. L’iniziativa risale probabilmente al 1286. Sotto il dominio del R., inoltre, le mura cittadine furono ampliate nel settore nord-orientale per includere i sobborghi sorti sulla sponda del lago. La volontà di controllo militare sul territorio da parte del R. si estese anche nel contado, dato che sotto la sua signoria anche il borgo di Lugano fu dotato di un nuovo castello.
Alla morte, nel 1291
L. Brentani, Codice diplomatico ticinese. Documenti e regesti, I, Como 1929, docc. 42, 44, 52; G. Rovelli, Storia di Como, II, Milano 1794, pp. 254-262; C. Campiche, Die Comunalverfassung von Como im 12. Und 13. Jahrhundert, Zürich, 1929, pp. 268-272.