Trinci, Ugolino (II) “Novello”


di:
Estremi anagrafici:

Morto circa 1350.



Durata cronologica della dominazione:

Ugolino II è associato al potere, a fianco del fratello Corrado (vedi scheda Ugolino I Trinci) e, forse, dello zio, almeno dal 1339, quando gli Assisani lo pregano di non dare ospitalità ai loro ribelli. Egli assume però un ruolo prevalente nel governo della città dopo la morte del fratello, avvenuta nel 1343.

 



Espansione territoriale della dominazione:

Secondo un registro di Introitus et excitus del ducato di Spoleto del 1344, Ugolino aveva ottenuto dal cardinal-legato in Romagna Aymerico (Aymeric de Chalus, alias da Castroluce) “quandam dispensationem con la quale, “non obstante aliqua costitutione”, poteva “habere plures potestarias et dominia terrarum ducatus”. Il rettore del Ducato considera pericolosa (“erat multum preiudicialis tote provincie ducali”) questa concessione che autorizza ad assumere più incarichi podestarili contemporaneamente. Egli chiede al cardinal-legato di revocarla.

 

Origine e profilo della famiglia:

Vedi scheda Nallo Trinci.


Titoli formali:

Ugolino viene chiamato “magnificus miles” dagli uomini del castello di Orsano che chiedono il suo aiuto nel definire i confini del loro territorio nel 1345. Nel 1346, il T. è citato in parecchie pergamene dell’archivio di Sassovivo come “vexillifer populiFulginei. Nella rub. 231 dello Statuto del Popolo, il gonfaloniere viene chiamato “confalonierus et capitaneus partis guelfe populi Fulginei”. La rubrica 33 dello Statuto dei giudici e notai di Foligno (prima redazione nel 1346) parla del “dominus Ugolinus confalonerius”. Nella rub. 38 bis dello stesso statuto, viene citata la carica di “confalonerius populi Fulginei”. I proconsoli del collegio dei giudici e notai della città devono giurare (rub. 9) di difendere le principali magistrature del Popolo, cioè i Priori e il gonfaloniere, “videlicet domini Trincie Novelli de Trinciis et filiorum ipsius confalonerii”. La designazione non è chiara e potrebbe fare riferimento sia ad Ugolino stesso che al suo primogenito Trincia (anche se solitamente, il figlio d’Ugolino II non è chiamato “Novello”). L’allusione ai figli, però, denota l’aspetto familiare della magistratura.

Secondo il Villani, nel 1347, Ugolino, “capo” di Foligno, accoglie il fratello del re di Ungheria e i suoi cavalieri, i quali attraversano la penisola verso il Sud per vendicare la morte del fratello di Luigi I, Andrea, marito della regina Giovanna di Napoli. In seguito, Luigi il Grande stesso viene ospitato il 20 dicembre 1347 “[e] fu ricevuto a grande onore, e soggiornòvi da III dì. Ellà venne a llui il legato del papa cardinale…”. Ugolino si schiera dalla parte di Luigi e si associa alle truppe ungheresi, sicuramente in veste di condottiero. Così fanno diversi milites del centro dell’Italia, come Alberghetto Chiavelli e suo figlio Guido. La cronaca aquilana di Buccio di Ranallo indica che Ugolino è istituito “capitano” di Chieti dopo la presa della città dalle truppe di Luigi di Ungheria, e che egli è “capitano dell’oste” durante l’assedio di Sulmona.


Modalità di accesso al potere:

Les Trinci exercent une influence déterminante sur la vie politique de Foligno et de ses environs, opérant au sein de la branche issue de Nallo un véritable partage des charges (à l’intérieur comme à l’extérieur de la ville), et ce, de manière remarquable, sans qu’aucune tension n’aboutisse à une opposition ouverte et ruineuse. Ils occupent de façon alternée les principales magistratures de Foligno (Corrado di Nallo cité comme podestat en 1341; son frère Ugolino cité comme gonfalonier du peuple en 1346), agissant en permanence dans le premier cercle du pouvoir urbain. On trouve de fréquentes associations entre père et fils, entre oncles et neveux (voir la fiche Ugolino I Trinci) ou entre frères, comme ici entre Ugolino et Corrado, fils de Nallo. Les successions semblent se faire sans accroc, probablement grâce à une entente au sein de la branche dominante et dont le ou les bénéficiaires figurent parmi les plus proches parents ayant préalablement exercé un peu du pouvoir partagé. Ce mode de transmission est institutionnalisé par la rubrique 188 des Statuts du Popolo, qui réserve la charge de gonfalonier de justice à un membre de la famille.


Legittimazioni:

Gli statuti del Popolo ribadiscono la fedeltà della città al pontefice e la sua sottomissione all’autorità della Chiesa, ma chiedono anche ai magistrati del comune che siano rinnovati e, se possibile, ampliati dal papa i privilegi del comune.


Caratteristiche del sistema di governo:

Il ruolo di Ugolino II nella legittimazione, da parte del Comune e del Popolo, del dominio dei Trinci sulla città è probabilmente importante. Vengono compilate alla fine della sua vita la terza parte degli statuti del Comune e gli Statuti del Popolo. La data di compilazione è incerta, ma avviene sicuramente, in parte, mentre Ugolino è in vita: vengono citati ad esempio l’ “hortum domini Ugolini Nalli de Trinciis (rub. 74, Statuti populi) e la “domus domini Ugolini Novelli (rub. 196, idem). Lo Statuto viene “renovatum” ed è definito “completum” nel 1350. Le trascrizioni a noi pervenute sono state eseguite nella prima metà del sec. xv. La rubrica 23 dell’ultima parte degli statuti del Comune e parecchie rubriche del Statuto del Popolo (69, 109, 162) annullano tutte le decisione prese da Corrado degli Anastasi e dai consoli così come tutte le sentenze temporis regiminis Corradi, ma anche i contratti di vendita dell’epoca del avversario di Nallo Trinci. Beneficiano di queste misure gli ex-ribelli e gli ex-banditi alleati dei Trinci. Vengono così consolidate le basi economiche della loro fazione che aveva sofferto nel passato di numerose confische.

Les nouveaux statuts renforcent les bases d’un système politique dual dans lequel le pouvoir est partagé entre le gonfalonier de justice et les conseils du Popolo. Le rôle politique de ce dernier est réaffirmé et une tonalité anti-magnats émerge des statuts du Popolo, les Prieurs devant accorder une attention particulière aux violences faites “artificibus popularibus” et “famulis ipsorum popularium sive ipsorum familis per aliquos nobiles, potentes vel mangiantes vel aliquas personas ecclesiasticas […] nec etiam per aliquem officia lem, potestatem capitaneum vel alium quecumque” (rub. 231). L’implication des recteurs des arts, parfois réunis en conseil, est régulièrement soulignée (statuts de la commune, tertia pars, rub. 73; statuts du Popolo, rub. 231). Avec l’ensemble des prieurs, anciens ou en fonction, les rectores artium composent le conseil du Peuple (Statutum Populi, rub. 229) qui jouit di prerogative importanti anche nel campo della difesa della città: la rub. 48 del Statuto del Popolo prevede la costruzione d’un castello (“unam turrim et unum cassarum”) a Castro San Pietro, secondo la deliberazione del consiglio e sotto il controllo del podestà, del capitano e del consiglio di credenza. Le principal organe de pouvoir est cependant constitué par la magistrature des Prieurs (idem, rub. 231), qui peuvent siéger en conseil assistés de 12 bones homini. Leurs compétences s’étendent dans les domaines règlementaires et législatif, judiciaire et commercial, elles englobent le maintien de la paix entre les citoyens et de la concorde entre le capitaine et le podestat. Le préambule de la rubrique qui fixe les modalités de leur élection et l’étendue de leurs prérogatives précise que la magistrature a été créée “ad salutem omnium et exaltationem  ipsius populi et conservationem et augmentum tranquilli status tam populi quam communis et artium dicte civitatis”. Les trois prieurs sont issus chacun de l’un des trois quartiers de la cité, ils sont élus pour deux mois au cours d’un processus complexe associant tirage au sort, désignation et élection. Le gonfalonier de justice joue un grand rôle dans la procédure puisqu’avec les prieurs sortant et 12 électeurs tirés au sort, il désigne les neuf candidats parmi lesquels les trois nouveaux prieurs sont élus.

Ce régime populaire, de conseils et de magistrats élus, présente cependant une forte composante seigneuriale du fait du rôle clef joué par le gonfalonier de justice dans la mécanique décisionnelle. Outre son intervention dans la désignation des prieurs, le gonfalonier participe avec ces derniers à la nomination des 12 bones homini (4 par quartier) qui les assistent. Il préside le conseil prioral, approuve son ordre du jour et doit confirmer ses décisions pour que celles-ci acquièrent leur validité. Le gonfalonier influence ainsi la composition du haut conseil et contrôle son fonctionnement : les deux institutions sont étroitement imbriquées l’une dans l’autre, dans un rapport de dépendance mutuelle qui laisse le dernier mot au gonfalonier. Si rinforza quindi un sistema di cogestione della città e di collaborazione nel governo di essa, tra le istituzione collegiali del Popolo, vera forza politica-sociale (vedi scheda “Nallo Trinci) e il gonfaloniere, quasi signore nelle sue veste di “praesul popolo”, secondo l’espressione del Statuto del Popolo (rub. 188, vedi scheda Trincia di Ugolino Trinci”).

Dal punto di visto istituzionale, una delle innovazioni più importanti dello Statuto del Popolo è la trasmissione di diritto della carica di gonfaloniere di giustizia ad un membro della famiglia Trinci (rub. 188). La rubrica conservata menziona tuttavia Trincia di Ugolino Novello Trinci, non Ugolino di Nallo.

Il tipo di attività militare esercitato presso il re d’Ungheria genera assenze sicuramente frequenti che fanno parte della vita politica della città di Foligno: la carica eminente di gonfaloniere non era esercitata in modo continuo dalla stessa persona ma doveva essere trasmessa all’interno della famiglia o della clientela (a questo proposito, la documentazione è carente). Figli o nipoti possono così essere associati all’esercizio del potere.


Sistemi di alleanza:

Si riconferma l’alleanza con Perugia, iniziata negli anni 1300. La città di Foligno mantiene rapporti stretti con la città del grifone. La rubrica 201 degli Statuti del Popolo prevede “[quod] homines civitatis Perusie et districtus in civitate Fulginei […] tractentur ut cives civitatis Fulginei”. I Folignati continuano a rivestire numerose cariche pubbliche a Firenze e i Fiorentini vengono chiamati per assumere ruoli politici e amministrativi a Foligno.

I figli di Ugolino Novello vengono fatti sposare nel ambito regionale abituale (la figlia Polissena sposa, secondo il Dorio, un tale Niccolò di Domo di Spoleto), tuttavia sembra che tale sistema di relazione venisse allargato a dinastie aristocratiche più prestigiose (sempre secondo il Dorio): Corrado (II) prende in moglie Anna, sorella di Antonio da Montefeltro, conte d’Urbino e signore di Gubbio, e Trincia è sposato a Giacoma di Niccolò I d’Este, signore di Ferrara insieme ai fratelli Obizzo (III) e Rinaldo (II).


Cariche politiche ricoperte in altre citt?:

Il T. viene eletto podestà della città di Camerino. Nel 1343, la Signoria di Firenze delibera relativamente alla nomina d’Ugolino Trinci a podestà di Firenze, tuttavia egli non esercita la carica.


Legami e controllo degli enti ecclesiastici, devozioni, culti religiosi:

Paolo, fratello d’Ugolino Novello, è vescovo di Foligno dal 1327 fino alla sua morte, avvenuta nel 1363 secondo la Hierarchia catolica. Egli esercita un'influenza sulla vita politica della città (vedi scheda “Trincia Trinci”). I Trinci occupano anche posti nel capitolo del duomo: ne sono priori, secondo le date del Dorio confermate dal Faloci Pulignani, Teoduccio Trinci (1326-1334) e Ruggero di Berardo Trinci (1347-1358).

 


Politica urbanistica e monumentale:

Politica culturale:

Consenso e dissensi:

Giudizi dei contemporanei:

Fine della dominazione:

Principali risorse documentarie:

Bibliografia delle edizioni di fonti e degli studi:

F. Baldaccini, Il collegio dei giudici e notai a Foligno e lo statuto del 1346, in Archivi. Archivi d’Italia e rassegna internazionale degli archivi, serie II, 23, 1956, pp. 211-242; F. Baldaccini e A. Messini (a cura di), Statuta communis Fulginei, voll. I e II, Perugia, 1969; V. De Bartholomaeis (a cura di),Cronaca aquilana rimata di Buccio di Ranallo di Popplito di Aquila, Roma, 1907; L. Fumi, I registri del ducato di Spoleto (Archivio segreto Vaticano – Camera apostolica), in Bollettino della Regia Deputazione di Storia Patria per l’Umbria, VI, fasc. 1, 1900, p. 258;.

G. degli Azzi Vitelleschi, Spigolature di storia politica e artistica folignate, nell’Archivio delle Riformanzi di Firenze e nell’Archivio Mediceo avanti il Principato, in Bollettino della Regia Deputazione di Storia Patria per l’Umbria, vol. X, 1904, p. 515; M. Faloci Pulignani, I priori della cattedrale di Foligno in Bollettino della Regia Deputazione di Storia Patria per l’Umbria, vol. XX, 1914, pp. 213-504; G. Lazzaroni, I Trinci di Foligno dalla signoria al vicariato apostolico, Bologna, 1969; S. Nessi, I Trinci signori di Foligno, Foligno, 2006; M. Sensi, I Trinci tra storia, storiografia ed erudizione, in Signorie in Umbria tra Medioevo e Rinascimento: l’esperienza dei Trinci, vol. I, Perugia, 1989, pp. 171-238.


Apporti nuovi di conoscenza:

Note eventuali: